Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'ennesimo femminicidio. Donna soffocata a mani nude e soffocata sul pavimento: "L'ho uccisa io con le mie mani"

Una donna soffocata a mani nude e abbandonata sul pavimento, un uomo che si reca pochi minuti dopo dai carabinieri a confessare: «l'ho uccisa io con le mie mani». E' Tombolo, piccola cittadina dell’alta Padovana, il teatro oggi dell’ennesimo caso di femminicidio. La vittima, Liliana Cojita, è una donna romena di 56 anni; ad ucciderla un marocchino di 49 con cui aveva una relazione sentimentale. L’ha afferrata al collo in un impeto di rabbia sino a soffocarla. Appena si e è reso conto di quello che aveva fatto si è recato nella caserma dei carabinieri e si è costituito. La vittima era arrivata a Tombolo da quasi un anno per aiutare la sorella che viveva in zona e aveva preso regolare residenza in paese. Era in Italia da una ventina d’anni. La relazione tra i due viene fatta risalire più o meno al suo arrivo nel Padovano. Dello straniero si sa che lavorava come operaio in una ditta della zona e che era già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti.

La morte è avvenuta questo pomeriggio, poco prima delle 14.30, in una abitazione ad un piano di via Vittorio Veneto, nel pieno centro del paese, a soli 200 metri dalla casa del sindaco. La residenza è stata transennata per consentire al magistrato Roberto D’Angelo e agli uomini della scientifica di ricostruire quanto accaduto. L’ipotesi seguita dagli investigatori è che ci sia stata una lite tra i due per futili motivi terminata nel sangue e con la morte della donna. Una lite che secondo alcuni testimoni sarebbe scaturita dall’appartamento che i due dividevano con altre due persone, uno straniero e un italiano: Più di qualcuno racconta che i quattro, in stato di emergenza abitativa, avevano trovato alloggio, a fianco di un appartamento gemello, grazie al favore del proprietario che tuttavia entro novembre aveva chiesto di riottenerlo. Proprio l’abbandono dell’alloggio, secondo alcune fonti, potrebbe aver innescato la discussione, facendola degenerare. In queste ore la casa è circondata da curiosi ma molti dicono di non conoscere la vittima e il femminicida. La barista a pochi metri dalle transenne messe dai Carabinieri dice decisa: «questi io non li ho mai visti». Ma che qualcosa nel quartetto non funzionasse era apparso chiaro già ieri notte. In molti raccontano delle urla insistenti della donna in strada rivolte a due uomini in bicicletta e le parole «ridammi il telefono» ripetute più e più volte volte. L’unico a voler parlare con i giornalisti è il sindaco Cristian Andretta. «Era da 60 anni che non accadeva una cosa del genere a Tombolo - racconta - Sono sconvolto da quanto accaduto, tutto mi sarei immaginato ma non un assassinio del genere». A riferire lo stato d’animo dell’omicida è invece un investigatore: «è in uno stato certamente non sereno - sottolinea - mi è apparso sconvolto».

Caricamento commenti

Commenta la notizia