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Nobel Medicina a Karikò e Weissman per vaccini a mRna contro il Covid 19

Il Premio Nobel per la Medicina 2023 è stato assegnato all’ungherese Katalin Karikò e all’americano Drew Weismann per le loro ricerche sui vaccini a RNA messaggero che ha aperto la strada ai vaccini contro il Covid 19 di Pfizer-BioNTech e Moderna. Lo ha annunciato l’Assemblea dei Nobel presso il Karolinska Institute di Stoccolma. Il premio è stato assegnato ai due ricercatori «per le loro scoperte sulle modifiche delle basi nucleosidiche che hanno permesso lo sviluppo di vaccini efficaci contro il Covid-19 basati su mRNA», ha dichiarato la giuria di Stoccolma.

Chi è Katalin Karikò

Katalin Karikò, la ricercatrice nata in Ungheria nel 1955, ha sviluppato la tecnologia che è alla base dei vaccini di Pfizer/Biontech e di Moderna/Nih: quella dei vaccini a mRna. La sua storia comincia con il licenziamento dal Szeged Biological Research Center in Ungheria dove aveva deciso di continuare i suoi studi sull'RNA iniziati all’Università di Szeged. Dopo quel licenziamento alla giovane ricercatrice appena trentenne arrivò nel 1985 l’offerta per un posto alla Temple University in Pennsylvania (USA). Allora c'era ancora il Muro di Berlino e per una coppia di ricercatori come Kariko e suo marito, era difficile passare dall’altra parte. Così, ha raccontato al New York Post, vendettero la loro auto al mercato nero e con il ricavato (1.200 dollari) nascosto nell’orsacchiotto della figlia di appena due anni, sbarcarono in America.
Qui, dopo cinque anni alla Temple, è passata alla Pennsylvania University dove ha tenacemente continuato le sue ricerche e la sua attività di professore. Nel corso della sua carriera si è dovuta scontrate con almeno due rettori dell’Università americana che hanno fatto di tutto per relegare ai margini la sua attività di ricerca. Per anni in molti hanno pensato che il suo lavoro di ricerca sull'mRNa fosse un vicolo cieco. Tra il 1995 e il 1995 molto domande per il finanziamento furono state respinte e il suo lavoro ha rischiato di venire cancellato. Karikò però grazie alla collaborazione con Drew Weissman ha continuato a portare avanti i suoi obiettivi riuscendo a scoprire meccanismi chiave per lo sviluppo degli attuali vaccini, e delle altre terapie a base di mRNA, come, per esempio la terapia genica. La sua scoperta chiave è stata quella della messa a punto, nel 2005, di un metodo che permettesse di prevenire la risposta infiammatoria all’Rna sintetico da parte dell’organismo. Questo ha aperto la strada a tutte le altre applicazioni tanto che molti ricercatori, inclusi quelli che ora lavorano per Moderna, riconoscono il ruolo di primo piano della ricercatrice ungherese. Dal 2014 Katalin Karikò, che è titolare di diversi brevetti, lavora per la Biontech, la società tedesca che ha sviluppato il vaccino che viene somministrato in queste ore nel Regno Unito contro il Covid, dopo aver rifiutato una proposta di lavoro, dalla diretta concorrente, Moderna. «Penso che dovrebbe ottenere il Premio Nobel per la chimica», ha detto al Post Derrick Rossi, uno dei principali biologi molecolari del paese. Rossi, un ex professore di Harvard, ha visto la ricerca di Kariko dopo che è stata pubblicata nel 2005, ne ha riconosciuto il potenziale e si è basato su di essa quando ha fondato Moderna nel 2010.

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