Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Chi era John Dillinger, il criminale dal quale prende il nome il canale "news" di Fabrizio Corona

Chi era John Dillinger, il criminale dal quale prende il nome il canale "news" di Fabrizio Corona.

Il nome di John Dillinger è tornato improvvisamente alla ribalta del gossip italiano, ma chi era davvero? Mentre Fabrizio Corona, l'ex 're dei paparazzi', è recentemente stato ascoltato dalla Questura di Milano nell'ambito di un'inchiesta torinese legata a un giro di scommesse su piattaforme illegali, c'è chi si chiede quale legame ci sia tra il suo canale "news", chiamato "Dillinger News", e il celebre criminale americano.

John Herbert Dillinger (1903-1934), bandito americano attivo durante il periodo della Grande Depressione, è noto nella cultura popolare per essere stato un elegante e affascinante rapinatore di banche. Impeccabilmente vestito e spesso armato di un mitra Thompson, Dillinger è stato ritratto nei media e nel cinema come un Robin Hood dei tempi moderni, soprattutto per la sua abitudine di bruciare i registri contabili delle banche, gesto che gli guadagnò la simpatia di chi, in quegli anni bui, soffriva economicamente.

Nonostante lo stile e il fascino, la carriera criminale di Dillinger fu tanto frenetica quanto breve. Arrestato diverse volte e altrettante evaso, il suo nome divenne sinonimo di rapine e fughe spettacolari. L'episodio della sua evasione dalla prigione di Crown Point, nell'Indiana, utilizzando presumibilmente una pistola finta in legno, ha alimentato il mito e l'aura di intoccabilità che circondava il personaggio.

Per il governo e l’FBI, guidata dall'inflessibile J. Edgar Hoover, Dillinger divenne "nemico pubblico numero uno". Dall'altra parte, per una fetta della popolazione, divenne una sorta di eroe antagonista, una figura che incarnava una rivolta contro l'establishment e che forniva una vendetta, sebbene illegale,  contro le istituzioni finanziarie che erano in parte viste come colpevoli della crisi economica del tempo.

La fine della sua carriera arrivò il 22 luglio 1934, fuori da un cinema di Chicago, tradito dalla "Donna in rosso" e abbattuto dall’FBI. Dillinger morì a soli 31 anni, consolidando il proprio mito e diventando oggetto di narrazioni, film e canzoni, incarnando il bandito affascinante e irraggiungibile che ancora oggi permea diversi strati della cultura popolare (il film più recente "Nemico pubblico - Public Enemies", diretto da Michael Mann nel 2009 con Johnny Depp nel ruolo del protagonista)

Cos'ha a che fare Dillinger con Fabrizio Corona?

Il sito Dillinger News ha anticipato alcune informazioni relative a un'inchiesta su un presunto giro di scommesse illegali, facendo emergere il nome del calciatore Nicolò Fagioli prima che venisse alla luce il suo presunto coinvolgimento. Le anticipazioni e i retroscena promessi da Corona attraverso il suo portale hanno riacceso l’attenzione mediatica sull’ex paparazzo, che ha promesso di svelare ulteriori dettagli e nomi coinvolti.

La scelta del nome “Dillinger” per il canale di Corona non appare casuale. La figura del criminale statunitense, trasgressivo, anti-sistema e allo stesso tempo dotato di un certo fascino, sembra riecheggiare alcuni aspetti dell’immagine pubblica dell’ex re dei paparazzi. Una figura che gioca con l'ambiguità tra il ruolo di criminale e quello di vendicatore, che rivela ciò che è nascosto, e che allo stesso tempo si muove in una zona grigia della legalità e della moralità.

Il nome Dillinger porta con sé il peso di un’epoca, un’America attraversata dalla crisi e da grandi disuguaglianze, e allo stesso tempo l'eco di gesta avventurose e fuorilegge che hanno trovato spazio nel mito e nella cultura popolare. Un nome che rimane impresso, e che ora, nel bene e nel male, è legato alle ultime vicende italiane attraverso il canale di Corona.

Nel contesto italiano, il nome "Dillinger" sembra voler evocare una ribellione contro lo status quo, un desiderio di svelare i lati oscuri e nascosti della società contemporanea, a costo di muoversi su un terreno eticamente discutibile. Fabrizio Corona, figura estremamente controversa, ha sempre giocato con questa ambivalenza, posizionandosi come un personaggio che, pur operando in un contesto lontano da una chiara etica, rivela verità scomode e sonvenienti.

Dillinger News, pertanto, diventa metafora di una battaglia contro un sistema, esaltazione di una figura che si pone al di fuori delle regole, che sfida apertamente l’autorità e che, in un certo senso, riesce a trarre profitto dal caos che genera. È in questo caos che Corona sembra muoversi con abilità, sfruttando la propria immagine di "bad boy" che non teme ritorsioni e che, anzi, fa delle battaglie legali e delle accuse una propria bandiera, un marchio distintivo che lo rende riconoscibile e in qualche modo attraente per una certa parte dell'opinione pubblica.

L’impatto mediatico di queste vicende è innegabile: la presunta connessione tra Corona, il mondo dello spettacolo e del calcio ha attirato l'attenzione non solo della stampa di gossip, ma anche di quella generalista. Il sipario sulle indagini e le eventuali implicazioni è ancora chiuso e ogni dettaglio aggiuntivo sembra aggiungere ulteriori strati ad una storia già complessa e ricca di elementi.

La sfida per il giornalismo, in questo contesto, è quella di mantenere la chiarezza, di saper distinguere tra la ricerca della verità e lo spettacolo, senza farsi trascinare nel vortice di clamore e sensazionalismo che spesso accompagna vicende del genere. La storia di Dillinger, ora intricatamente intrecciata con quella di Corona, si trasforma così in una lente attraverso cui osservare non solo il sistema di potere e celebrità in Italia, ma anche le dinamiche mediatiche e culturali che ne regolamentano la percezione pubblica.

In un'era dominata dai social media e dall'immediata condivisione delle notizie, è più che mai essenziale mantenere un approccio critico e analitico, capace di esplorare le profondità di storie che, come quella di John Dillinger e Fabrizio Corona, offrono molteplici strati di interpretazione e riflessione.

Caricamento commenti

Commenta la notizia