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Onu vota risoluzione per "tregua immediata". Israele contro l'Onu: "E il giorno dell'infamia"

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, convocata da ieri in sessione speciale, ha votato a stragrande maggioranza una risoluzione che chiede l’"immediata tregua umanitaria" tra Israele e i militanti palestinesi di Hamas e l’accesso agli aiuti umanitari alla popolazione assediata nella Striscia di Gaza. La risoluzione, presentata dagli Stati arabi, non è vincolante, a differenza di quelle del Consiglio di sicurezza, ma ha peso politico. Il testo è stato approvato, tra gli applausi, con 120 voti a favore, 45 astenuti e 14 contrari, tra cui Israele e Stati Uniti. L’Assemblea generale ha votato dopo che al Consiglio di sicurezza non sono passate quattro risoluzioni, tra cui una degli Stati Uniti e due presentate dalla Russia.

La rabbia di Israele: "Giorno buio per l'Onu"

«Oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia, un giorno buio per l’Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità». E’ il duro attacco lanciato da Israele dopo il via libera dell’Assemblea Generale alla risoluzione sulla tregua a Gaza. «Israele ha il diritto di difendersi. L’unico modo è sradicare la capacità terroristica di Hamas, e questa risoluzione non nomina neppure Hamas», ha detto l'ambasciatore Gilad Erdan. «Perchè difendete degli assassini, dei terroristi che decapitano bambini? Vergogna», ha detto ribadendo che la risoluzione è «ridicola».

«Hamas ha commesso crimini contro l'umanità e sentirà la nostra ira stanotte, la vendetta inizia stanotte». Lo ha detto Mark Regev, consigliere politico senior del premier israeliano Benyamin Netanyahu, in un’intervista a Msnbc

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