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Corteo pro Palestina a Roma, manifestanti rimuovono la bandiera di Israele alla Fao

Al grido di "Palestina libera" e "Intifada fino alla vittoria" il corteo nazionale pro Palestina, organizzato da comitati e associazioni tra cui i Giovani Palestinesi, è partito a Roma da piazza Porta San Paolo, destinazione San Giovanni. Tensioni si sono verificate quando alcuni manifestanti hanno rimosso la bandiera di Israele davanti alla Fao, in viale Aventino. Quando il corteo è arrivato nei pressi del palazzo, uno dei manifestanti si è staccato e si è arrampicato sul pennone, strappando la bandiera. Gli uomini della Digos che presidiavano il palazzo non sono riusciti a bloccarlo.

Contestati alcuni giornalisti, definiti "complici del massacro, parte del nemico, amici di Netanyahu e del governo Meloni". Alla testa del corteo una grande chiave nera a rappresentare il ritorno nelle case "occupate". Ovunque sventolano bandiere palestinesi, insieme con quelle delle associazioni partecipanti. "Israele criminale Palestina immortale", "Israele fascista stato terrorista": sono alcuni dei cori scanditi alla manifestazione. Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a rimuovere le bandiere italiane presenti nel corteo per far spazio solo a quelle palestinesi. "Vogliamo vedere solo bandiere palestinesi: fuori tutti i fascisti e nazionalisti dalla nostra manifestazione", l'invito alla folla. Sventolano, tra le altre, anche bandiere della pace. Qualcuno porta palloncini a forma di anguria, simbolo della resistenza palestinese per i suoi colori rosso, verde, bianco e nero, uguali a quelli della bandiera.

"Un fiume palestinese per le vie di Roma per fermare l'aggressione dello Stato israeliano contro Gaza e il suo popolo. La Palestina va liberata e si deve porre fine ai crimini di guerra e contro l'umanità che sta compiendo il governo israeliano", afferma Luigi de Magistris, leader di Unione Popolare, che ha partecipato al corteo per la Palestina. "Immediato cessate il fuoco e corridoi umanitari per poi arrivare alla completa autodeterminazione del popolo palestinese. Senza diritti ai palestinesi non ci sarà mai pace e sicurezza. Da cittadino onorario palestinese mi schiero per la verità, la giustizia e la pace", conclude de Magistris. Circa mille persone hanno partecipato questa mattina, a Roma, ad un'altra manifestazione in favore della Palestina. Una iniziativa, a cui hanno preso parte anche studenti, era che nata come sit-in, a piazza Vittorio, si è trasformata in un corteo che ha raggiunto piazzale Aldo Moro, nella zona dell'università la Sapienza.

Manifestazione filopalestinese a Parigi nonostante il divieto

Nonostante il divieto del prefetto è in corso una manifestazione filopalestinese nel centro di Parigi, con la partecipazione di diverse migliaia di persone. Il raduno è a Chatelet, nel centro della capitale, ma i manifestanti non hanno potuto dirigersi, come previsto dal programma, in direzione di place de la République. A bloccarli, un nutrito cordone di poliziotti e gendarmi, che hanno anche verbalizzato oltre 80 fra i presenti. Fra gli slogan gridati dai manifestanti, "Gaza, Gaza, Parigi è con te" e "Israele assassini, Macron complice". Un ricorso contro il divieto del prefetto, presentato ieri dal collettivo "Urgence Palestine", è stato respinto oggi nel primo pomeriggio dal tribunale amministrativo di Parigi. Il prefetto, Laurent Nunez, ha dichiarato giovedì ai microfoni di France Info di aver preso la decisione del divieto dopo aver "constatato che le organizzazioni che hanno ideato la manifestazione sono organizzazioni che, per le dichiarazioni fatte, possono lasciar pensare ad un sostegno ad Hamas". Nel dispositivo dell'ordinanza di divieto, il prefetto sottolinea che "esiste un rischio comprovato che vengano pronunciate, nei discorsi alla fine del corteo, affermazioni che violano il rispetto della dignità della persona umana e, di conseguenza, l'ordine pubblico".

Migliaia alla manifestazione a New York in solidarietà con i palestinesi

"Cessate il fuoco ora" Migliaia di manifestanti per la maggior parte ebrei hanno manifestato alla stazione di Grand Central, a New York, in solidarietà con i palestinesi. Tutti indossavano una maglietta nera con la scritta "non in mio nome", come quella indossata dalle decine di manifestanti che nei giorni scorsi hanno protestato in Congresso. A Grand Central la polizia ha prima bloccato l'ingresso alla stazione a chi non aveva il biglietto e poi, secondo indiscrezioni, è intervenuta effettuando alcuni arresti.

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