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Vent'anni fa la strage di Nassiriya, Mattarella: “Un sentimento di lutto ci accompagna”

«La Giornata del ricordo dedicata ai Caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace, ricorre nel ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, dove, a causa di un vile attentato, morirono 19 italiani tra soldati, carabinieri e civili. Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all’espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto, in occasione della ricorrenza del ventesimo anniversario della strage di Nassiriya.
«La partecipazione a queste importanti operazioni in tante travagliate regioni del mondo - scrive il Capo dello Stato - è il segno dell’impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo. I contingenti schierati e le collaborazioni portate avanti sotto l’egida delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e della Nato testimoniano l’intento di difendere i valori della pace e della cooperazione, del rispetto della dignità delle persone e dei popoli. A quanti sono impegnati oggi nelle zone di crisi, mettendo a rischio la propria incolumità in nome dei nobili principi sanciti nella nostra Carta costituzionale, va l’apprezzamento e la riconoscenza di tutti gli italiani», conclude la nota.

Il messaggio di Occhiuto

«Oggi, a 20 anni da quel tragico giorno, ricordiamo i caduti della strage di Nassiriya. Il 12 novembre del 2003 un attacco terroristico provocò la morte di 19 italiani - 17 militari e 2 civili - e 9 iracheni. I nostri concittadini erano in Iraq per difendere le popolazioni locali e per aiutare la democrazia a crescere e a rafforzarsi. Persero la vita in un giorno drammatico per il nostro Paese, nel più grave attentato subito dall’Italia nelle missioni internazionali. Una preghiera per quegli eroi e un grazie a tutti coloro che ancora oggi operano nelle aree più critiche del mondo per la pace e per la libertà», ha affermato Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

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