«Proviamo un immenso dolore per la povera Giulia. Siamo vicini alla sua famiglia, siamo devastati per quello che è accaduto.
Ci fa male vederci additare come genitori inadeguati, come una famiglia simbolo del patriarcato. Non lo siamo mai stati, non è quello che abbiamo insegnato a nostro figlio». A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, Nicola Turetta e la moglie Elisabetta, papà e mamma di Filippo, in carcere in Germania per l’omicidio di Giulia Cecchettin.
E in merito all’ipotesi di premeditazione del delitto, il papà di Filippo afferma: " Mi sembra impossibile. Ma poi dicono dello scotch, del coltello, non so cosa pensare... Forse voleva sequestrarla per non farle dare la tesi e poi la situazione è degenerata. Non so darmi una risposta».
Alla domanda sul perché il figlio abbia ucciso la ragazza risponde: «Secondo noi, ripeto, gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c'è davvero una spiegazione. Parlano di possesso, maschilismo, incapacità di accettare che lei fosse più brava di lui. Non è assolutamente niente di tutto questo. Io sono convinto che qualcosa nel suo cervello non abbia più funzionato».
Dal giudice tedesco nulla osta alla consegna di Filippo
«Con decisione del 21 novembre 2023, la Prima sezione penale del Tribunale regionale superiore di Naumburg ha ordinato la custodia cautelare per l’estradizione di un cittadino italiano precedentemente arrestato provvisoriamente sulla base del mandato d’arresto europeo di un tribunale italiano», si legge in una nota dell’Oberlandesgerichts (Tribunale superiore regionale) di Naumburg in merito all’estradizione in Italia di Filippo Turetta, al momento detenuto al carcere di Halle.
«Il mandato d’arresto europeo - prosegue la nota del giudice tedesco - accusa la persona ricercata di aver intenzionalmente abusato fisicamente di un’altra persona in Italia, al punto tale che questo trattamento ha portato alla sua morte. Le autorità italiane, trasmettendo il mandato d’arresto europeo, hanno chiesto l’estradizione della persona perseguita ai fini dell’azione penale. Se la persona perseguita ha acconsentito all’estradizione semplificata, e non sono più evidenti ostacoli all’estradizione, per eseguire l’estradizione non è necessaria un’ulteriore decisione del tribunale. Il mandato d’arresto per estradizione emesso ieri costituisce la base giuridica per la continuazione della detenzione del perseguitato fino alla sua consegna alla custodia delle autorità italiane», conclude la nota.
Procura tedesca, Turetta tra qualche giorno in Italia
«La consegna del cittadino italiano è stata autorizzata oggi dalla Procura Generale di Naumburg, per cui il suo trasferimento alla custodia delle autorità italiane avverrà entro alcuni giorni": lo ha comunicato all’ANSA una magistrata della stessa Procura generale regionale della Sassonia-Anhalt, la procuratrice e capo Tatjana Letz, riferendosi a Filipo Turetta.
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