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Nucleare: individuate in Italia 51 aree idonee per il deposito di scorie: due in Sicilia. Ecco la mappa

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai) (FILE PDF), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività.

La mappa delle 51 aree >>>

In Sicilia sono state individuate due aree: Trapani e Calatafimi-Segesta, anche quest'ultima nel Trapanese.
La Carta, spiega il Mase, è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin).

La Carta Nazionale delle aree idonee individua 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture.

Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di Cnai, nonchè il ministero della Difesa per le strutture militari interessate, possono entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico e chiedere al Mase e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità. Possono inoltre presentare la propria autocandidatura, entro lo stesso termine, anche gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di Cnai.

Federconsumatori: "Ai fusti preferiamo i cannoli"

«Una enorme colata di cemento riempita di rifiuti nucleari e sotterrata per almeno 350 anni sotto una collina artificiale, per 10 ettari complessivi all’interno di un’area interdetta ad ogni attività economica grande 150 ettari». E’ quello che potrebbe sorgere, in futuro, nella campagna di Trapani nel territorio di Fulgatore-Dattilo o in quello di Calatafimi Segesta, secondo l’allarme lanciato da Federconsumatori in merito all’idoneità di due siti del Tramanese per i depositi di scorie nucleari."Ai fusti riempiti di scorie nucleari - commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa - preferiamo i cannoli riempiti di ricotta: almeno quelli non diventano drammaticamente pericolosi nel caso in cui si verifichi un terremoto potente come quello che ha colpito l’area del Belìce 55 anni fa e che potrebbe, purtroppo, colpire da un momento all’altro anche a Segesta o Fulgatore. In linea d’aria - aggiunge La Rosa - non sono neanche 50 chilometri di distanza».

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