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Leonardo Apache La Russa interrogato per 7 ore nega la violenza, al vaglio dei pm quattro video

Leonardo Apache La Russa

Non cambia di una virgola la versione di Leonardo Apache La Russa, indagato per violenza sessuale, assieme all’amico Tommaso Gilardoni, e interrogato oggi in Procura a Milano: non è stata violenza sessuale, ma un rapporto consenziente quello con l’ex compagna di liceo che lo ha poi denunciato.

E lei era consapevole di quello che stava accadendo nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorso a casa di La Russa, dove la giovane si è svegliata senza, a suo dire, ricordare nulla.

E’ durato quasi sette ore il faccia a faccia tra La Russa junior e il pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella, titolari della delicata inchiesta. Arrivato di buonora al Palazzo di Giustizia milanese, accompagnato dagli avvocati Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo, La Russa jr ha risposto a tutte le domande, fornendo la sua versione.

Una ricostruzione molto simile a quella dell’amico e dj Tommy e rimasta a grandi linee quella di sempre, anche se i chiarimenti richiesti avrebbero riguardato, tra l’altro, anche quattro video, uno solo acquisito finora, e gli altri tre ancora da visionare da parte di inquirenti e investigatori.

Il contenuto dei filmati, rintracciati grazie a una intercettazione tra un amico dei due indagati e il padre, potrebbe essere uno degli elementi decisivi in vista delle determinazioni dei pubblici ministeri.

Uno dei cardini attorno a cui ruota l’indagine, condotta dalla Squadra Mobile, sono, infatti, le condizioni della ragazza, la quale ha raccontato di essersi risvegliata nel letto di Leonardo Apache senza sapere dove fosse e cosa era successo nelle ore precedenti.

Una verifica non semplice ma fondamentale per stabilire se la ragazza fosse in grado o meno di dare il consenso. Circostanza questa che potrebbe arrivare dai video: uno brevissimo è stato individuato nel telefono del 21enne, gli altri tre invece sono sul telefono che Gilardoni ha consegnato il 12 dicembre scorso, giorno in cui è stato interrogato, e che ora devono essere estrapolati con la forma dell’accertamento irripetibile.

Al momento il pm Stagnaro e l’aggiunto Mannella hanno in mano solo la descrizione fatta dallo stesso Gilardoni di quelle riprese. Un gioco, quello di filmarsi, che, avrebbe spiegato oggi La Russa jr, la ragazza avrebbe accettato. «E' stato un interrogatorio tranquillo, sereno, chiarificatore», ha dichiarato Nardo.

«Siamo certi sia stato un passaggio processualmente favorevole», ha aggiunto Bazzoni. Ma prima che l’inchiesta venga chiusa, qualunque sia la decisione dei pubblici ministeri, mancano ancora alcuni passaggi. Non solo acquisire ed esaminare i filmati, ma pure attendere le conclusioni di una consulenza tossicologica, che comincerà ai primi di gennaio e che è stata affidata a un pool di esperti, di cui fa parte la nota anatomopatologa Cristina Cattaneo: lo scopo è ancora una volta appurare quale fosse lo stato di alterazione della ragazza la notte delle presunte violenze posto che, oltre ai tranquillanti che tuttora assume dietro prescrizione di un medico, aveva fumato cannabis, assunto cocaina e bevuto qualche drink, come è risultato dalle analisi effettuate. Non così, pare, i due ragazzi, che hanno sempre ripetuto di non aver fatto uso di droghe.

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