Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il messaggio di Papa Francesco: "Non confondiamo la festa del Natale col consumismo"

«Pensiamo alla gentilezza di Dio. Dio ama così e anche noi chiama a fare lo stesso: accogliendo, proteggendo e rispettando gli altri. Pensare a tutti. A chi è emarginato, a chi è in questi giorni lontano dalla gioia del Natale. Pensiamo a tutti, con la gentilezza di Dio. Ricordiamo questa parola: la gentilezza di Dio». Così in un passaggio a braccio Papa Francesco introducendo la recita dell’Angelus. Il Pontefice ha commentato il brano del Vangelo che presenta l’Annunciazione, e ha spiegato il significato dell’immagine «ombra di Dio». «In una terra come quella di Maria, perennemente assolata», «l'ombra è un dono che ristora». E questo è «il modo di fare di Dio», «la gentilezza di Dio». «E' qualcosa che - ha sottolineato Francesco -, in un certo modo, possiamo sperimentare anche tra di noi, ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli, si è delicati e rispettosi, prendendosi cura degli altri con gentilezza. Dio ama così e chiama anche noi a fare lo stesso: accogliendo, proteggendo e rispettando gli altri».
«Chiediamoci allora, alla vigilia di Natale: desidero lasciarmi avvolgere dall’ombra dello Spirito, dalla dolcezza e dalla mitezza di Dio, dalla gentilezza di Dio, facendogli posto nel cuore, accostandomi al suo perdono, all’Eucaristia? E poi: per quali persone sole e bisognose potrei essere ombra che ristora, amicizia che consola? Maria ci aiuti a essere aperti e accoglienti verso la presenza di Dio, che con mitezza viene a salvarci», ha poi concluso il Papa. «A tutti voi auguro buona domenica e una vigilia di Natale nella preghiera nel calore degli affetti e nella sobrietà. Permettetemi una raccomandazione: non confondiamo la festa con il consumismo. Si può e come cristiani si deve festeggiare in semplicità, senza sprechi e condividendo con chi manca del necessario o manca di compagnia».

«Siamo vicini ai nostri fratelli sorelle che soffrono per la guerra. Pensiamo alla Palestina, a Israele, all’Ucraina. Pensiamo anche a coloro che soffrono per la miseria, la fame, le schiavitù. Il Dio che ha preso per sè un cuore umano infonda un’umanità nel cuore degli uomini». Così Papa Francesco al termine dell’Angelus.

Caricamento commenti

Commenta la notizia