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In migliaia ad applaudire l'arrivo del feretro di Gigi Riva alla basilica di Bonaria

Un lunghissimo applauso ha accompagnato l'arrivo del feretro di Gigi Riva davanti alla Basilica di Bonaria, dove alle 16 l'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi celebrerà i funerali del bomber dello scudetto rossoblù e capocannoniere della Nazionale. Decine di migliaia le persone presenti per dare l'ultimo saluto a Rombo di Tuono, tantissimi già in fila da questa mattina, giunti da ogni parte della Sardegna. Nella piazza sottostante la chiesa è stato allestito anche un megaschermo per seguire la messa.

In tanti hanno voluto salutare Gigi Riva anche alla camera ardente, con file lunghe oltre un chilometro.

Dal presidente federale, Gabriele Gravina, al ct azzurro Luciano Spalletti, passando per i campioni del mondo del 2006: la delegazione Figc, giunta a Cagliari in tarda mattinata, ha reso omaggio a Gigi Riva, prima con la presenza alla camera ardente e nel pomeriggio con la presenza ai funerali del capocannoniere assoluto della storia della nazionale. Con Gravina, fanno parte della delegazione Figc arrivata da Roma Matteo Marani e Giancarlo Abete, presidenti rispettivamente della Lega Pro e della Dilettanti, l'ex n.1 della federazione, Franco Carraro, Spalletti col team manager azzurro e campione del mondo 2006 Gigi Buffon, Fabio Cannavaro che di quell'Italia era capitano, e poi Simone Perrotta, Marco Amelia, Angelo Peruzzi, Marco Tardelli e Giancarlo De Sisti. Alle esequie parteciperà anche il presidente del Coni Giovanni Malagò.

"Eroi come Riva non smetteranno mai di esserci vicini: lui aveva questa grande qualità di essere umile e perbene. Aveva la caratteristica di essere un protagonista senza voler attrarre i riflettori su di sé. Per lui erano importanti i suoi cari, gli amici. Emblematico il comportamento dopo la vittoria del mondiale: lui si eclissa per lasciare la luce agli altri", ha detto Spalletti. "Il soprannome - ha aggiunto - dice molto: il suo tiro e il suo valore morale facevano più rumore delle sue parole".

"Gigi Riva ha profonde radici nel passato, nel presente e che vogliamo proiettare nel futuro. Io credo che il calcio non possa permettersi di abbandonare lo spirito che che incarnato Gigi Riva e che credo sia apprezzato da tutti i tifosi di calcio di qualunque maglia e da tutti gli sportivi e da una buona parte della comunità nazionale", ha detto il ministro dello Sport Andrea Abodi, ai cronisti che lo attendevano fuori dalla camera ardente allestita alla Unipol Domus. "I funerali solenni sono stati proclamati proprio perché si riconosce oltre alla cifra sportiva anche quella morale che oggettivamente non è diffusa in questo tempo", ha concluso.

Alla camera ardente anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. "Oggettivamente faccio fatica a trovare qualcuno che, nel mondo dello sport, sia stato più integerrimo di lui da tutti i punti di vista. Poi qualcuno dice 'erano altri tempi', ma io penso che lui oggi, ma anche tra mille anni, sarebbe stato comunque così", ha detto. "Lui è patrimonio del mondo del calcio ma anche dello sport italiano - ha aggiunto - rimarrà qui in Sardegna e credo che diventerà un luogo di pellegrinaggio"

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