Martedì 15 Ottobre 2024

Paga 50mila euro per avere l'auto di Angelina Jolie: truffato un 40enne

Un uomo, sulla quarantina circa, è stato incredibilmente vittima di una truffa avvenuta sui social. E' accaduto a La Spezia e il malcapitato avrebbe iniziato a chattare con un profilo, nientedimeno che, di Angelina Jolie. Proseguendo nella conversazione, l'uomo ha accettato la proposta della presunta attrice di vendergli la propria auto, ma chiedendo in cambio una cifra di 50mila euro. Il malcapitato ha ricevuto solamente il video dell'imbarco sulla nave dell'auto che però in Italia non è mai arrivata. "Ovviamente si trattava di una truffa", evidenzia Alessandro De Nanni della polizia Postale. Pensava di chattare con Angelina Jolie... Come riportato nel dettaglio da "La Nazione", non c'era, dunque, Angelina Jolie dietro a quel profilo Messenger, bensì "dei truffatori del Centro-Africa, che una volta intascati i soldi, sono spariti". E il truffato, "che credeva di avere agganciato la celebre interprete di Lara Croft, non ha potuto fare altro che denunciare l’accaduto alla polizia postale. Con ben poche speranze di riavere i suoi soldi".

Prevenire le truffe online

"Il crimine informatico si va specializzando ed è in continua evoluzione - aggiunge De Nanni della Polizia Postale -. Dal classico messaggino telefonico che invita a cliccare su un link bancario e a inserire i dati del proprio conto, che vengono poi rubati informaticamente, fino allo spoofing, ovvero un sistema che permette di clonare un numero di telefono conosciuto, per esempio quello della questura, per spingere l'ignara vittima a fidarsi dell'interlocutore". Ed aumentano sempre più casi di truffe legati al trading finanziario. "Si parte con piccoli investimenti da 150-200 euro - spiega De Nanni - e poi si convince la vittima ad aumentare l'impegno, mostrando, attraverso delle app create ad arte, i fantomatici guadagni che vengono accumulati. Di solito la truffa diventa palese nel momento in cui l'utente chiede di poter prelevare. Ci può cascare chiunque, a noi è capitato anche direttore di banca in pensione". Ad agire nel mercato delle truffe online occhio ai tentacoli della criminalità organizzata. "È assodato tramite indagini e anche il procuratore Nicola Gratteri ha spiegato nel suo ultimo libro l'attenzione della Ndrangheta a questo tipo di attività. Si sfrutta una sorta di mutamento antropologico se è vero che passiamo in media 7 ore al giorno di fronte a un dispositivo elettronico".  

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