Alessandra Oldoni, ecco chi è l'allevatrice che salirà sul palco di Sanremo per spiegare la protesta

In questi giorni si divide tra i sti in sulle strade provinciali della bassa Bergamasca e il lavoro nell’azienda di famiglia nel paesino di Mozzanica, dove gestisce un allevamento di quattrocentocinquanta mucche per la produzione di latte. «Ma tra giovedì e venerdì - annuncia orgogliosa - porteremo la nostra protesta a Sanremo e dovrà essere in prima serata». Alessandra Oldoni, 47 anni, del movimento "Riscatto Agricolo", è una delle tante manifestanti che da giorni ha aderito alla protesta dei trattori e farà parte, a quanto le è stato riferito, della delegazione che salirà sul palco dell’Ariston spiegando le ragioni della loro lotta. «Ci sono già stati contatti informali con gli organizzatori della kermesse e stiamo aspettando l’ok per capire in quale giorno, assieme ad altre tre persone, potremo dire la nostra. Dunque, anche se non posso garantire al cento per cento che succederà, la cosa è molto probabile. Si sta anche definendo il "come" della nostra partecipazione.
E il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi da parte della Commissione europea «è solo il primo risultato», esulta Oldoni, che annuncia la sua adesione anche ai cortei previsti a Roma ma - sottolinea - tutto è legato al giorno in cui la nostra delegazione dovrà essere a Sanremo: quello è l’evento più importante perché avrà la più vasta eco mediatica in Italia». E forse nella città dei fiori, per l’occasione, non arriveranno soltanto i trattori. «Una delle iniziative - annuncia - potrebbe essere quella di portare gli animali che alleviamo». Tanti simboli per la protesta ma nessuna azione violenta. «Le nostre iniziative sono e saranno meno dure rispetto a quanto succede in Francia e Germania. Non vogliamo la guerriglia in strada e non arriveremo mai a compiere atti di vandalismo. Del resto la gente è dalla nostra parte», sostiene Oldoni facendo notare la presenza nel movimento di giovani e tante donne, che partecipano direttamente ai presidi. «Da questo punto di vista - precisa - si tratta di una protesta senza precedenti, fuori dagli stereotipi della nostra categoria».