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Sagrestano licenziato illegalmente dai frati della Fondazione San Pio, nonostante tre sentenze Antonio La Porta è senza lavoro

Non c'è stata alcuna mossa in avanti. Nonostante tre sentenze confermate e quasi tre mesi trascorsi dall'ultima decisione del giudice Ivano Caputo del Tribunale di Foggia, i frati della Fondazione San Pio da Pietralcina di San Giovanni Rotondo, il santuario del "fraticello con le stimmate", non hanno ancora reintegrato Antonio La Porta, il sagrestano di 46 anni che è stato ripetutamente licenziato nonostante i suoi sforzi per migliorare il contratto di lavoro nazionale dei lavoratori impegnati nelle funzioni liturgiche. La sua unica "colpa" sembra essere quella di aver ottenuto successi nella sua attività sindacale, il che è esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un sindacalista degno di tale nome.

Andiamo per gradi. La Porta è un dipendente del Santuario dei Frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo, il Santuario di Padre Pio, fin dal 1994. Nel 2022, gli fu assegnato un incarico estremamente importante e delicato: partecipare alle trattative per la stesura di un nuovo contratto di lavoro nazionale per gli addetti al culto. Questo ruolo gli è stato affidato dalla FIUDACS (Federazione Italiana Unione Diocesane Addetti al Culto), l'associazione incaricata di redigere il CCNL dei sacristi insieme all'associazione per il clero. La Porta è stato ufficialmente nominato per questo incarico dopo essere stato eletto consigliere nazionale nel maggio del 2022 dal direttivo dell'associazione stessa.

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