
Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, un terremoto di magnitudo 6.1 secondo il Bollettino Sismico Italiano e di magnitudo 6.3 secondo il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani 2015 e il Catalogo European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors, scosse ampiamente la provincia dell'Aquila, lasciando un tragico bilancio di 309 morti, 1.600 feriti e oltre 70.000 sfollati. Questo evento si verificò in una zona riconosciuta per la sua elevata pericolosità sismica, con la sismicità che si manifestava attraverso un complesso di faglie "normali" responsabili di fenomeni di estensione terrestre.
L'avanzamento degli studi sismici
Negli anni successivi, gli studi sulla sequenza sismica dell'Aquila hanno continuato ad evolvere, soprattutto grazie ai progressi nell'intelligenza artificiale applicata alla sismologia. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in uno studio a cura di Rossella Fonzetti e Claudio Chiarabba, sottolinea come, tramite l'uso di algoritmi avanzati, sia stato possibile sviluppare cataloghi sismici più dettagliati, capaci di individuare anche terremoti di magnitudo minore, spesso non rilevabili con le metodologie tradizionali.
Innovazioni tecnologiche: PhaseNet e GaMMA
Due algoritmi di spicco in questo campo sono PhaseNet e GaMMA, che insieme hanno permesso di elaborare un nuovo catalogo sismico dell'anno 2009, arricchito da circa 114.229 eventi sismici, variabili da magnitudo negativa fino a 5.11. Questo catalogo, grazie alla precisione nel riconoscimento delle onde P ed S, offre una localizzazione degli eventi sismici con margini di errore estremamente ridotti, contribuendo a una migliore comprensione delle faglie attive durante la sequenza.
Confronto e validazione dei cataloghi sismici
La validazione di questo nuovo catalogo, confrontato con uno precedente che contava circa 64.000 eventi, ha dimostrato un riconoscimento del 99% degli eventi già noti, evidenziando l'efficacia dell'intelligenza artificiale nell'individuare una quantità di terremoti significativamente superiore, oltre a garantire localizzazioni più accurate.
Futuro del monitoraggio sismico
Tali avanzamenti non solo arricchiscono la nostra comprensione delle dinamiche sismiche, ma aprono anche nuove prospettive per il monitoraggio sismico in tempo reale, essenziali per analisi geofisiche avanzate e per una più profonda comprensione delle dinamiche terrestri. Questo approccio innovativo, sottolineato dall'INGV, rappresenta un passo avanti significativo nel campo della sismologia, promettendo miglioramenti nella previsione e nella gestione delle emergenze sismiche.
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