Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Giovani trasfertisti e anziani esperti: ecco chi erano le vittime della strage di Suviana

Vincenzo era padre da soli tre mesi, un lavoratore schivo e gentile, Pavel lascia due figli gemelli quasi adolescenti, Mario era un consulente esperto, nonno di cinque nipoti. Sono i tre morti accertati della strage di Suviana, investiti in pieno dall’esplosione sommersa della centrale idroelettrica di Bargi. Tutti erano tecnici di una ditta esterna alla Enel Green Power proprietaria dell’impianto e venivano da fuori regione.

Trasfertisti, così come gli altri quattro lavoratori dispersi per le cui ricerche i vigili del fuoco sono impegnati in operazioni molto complesse nei piani interrati dell’impianto, a meno 30-40 metri sotto il livello dell’acqua.

I corpi recuperati sono finora tre. La vittima più giovane si chiamava Vincenzo Franchina, 36 anni, ed era originario di Sinagra, un piccolo comune del Messinese che si è stretto nel dolore attorno a una famiglia molto riservata. Era padre da appena tre mesi e con sua moglie, una infermiera del Gaslini, viveva a Genova.

Da poco avevano celebrato il primo anniversario di nozze. Lo conosceva bene il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, che ha sposato Vincenzo ed Enza a gennaio scorso. «Una persona educata, schiva, di poche parole, gentilissimo e soprattutto un grande lavoratore», dice il sindaco.

La famiglia, e tutto il paese sono distrutti. «Vincenzo frequentava da ragazzo la scuola dove insegnavo all’epoca, ogni tanto gli davo anche un passaggio a casa. Una persona di rara gentilezza come tutta la sua famiglia». Era invece nonno Mario Pisani, 73 anni, il più anziano dei tre. Originario del Tarantino, di San Marzano di San Giuseppe. Era un ex dipendente Enel e ora, probabilmente, era impegnato come consulente con la sua esperienza di esperto di impiantistica. Lascia la moglie, tre figli e cinque nipoti, da qualche anno risiedeva in un Comune del nord. «Aveva gestito una ditta che realizzava impianti in strutture di una certa rilevanza come inceneritori, svolgendo lavori anche per enti pubblici», dice di lui il sindaco Francesco Leo. Era «inserito nel tessuto sociale del paese ed era molto attivo anche nel settore dello sport».

A San Marzano abita ancora la figlia Valentina, madre di tre ragazzi. «Non riesce ancora a capacitarsi di quanto accaduto». Pavel Petronel Tanase aveva 45 anni, era originario della Romania e dal 2000 risiedeva a Settimo Torinese. Sposato e con due gemelli che frequentano la scuola media. Lavorava per una ditta esterna negli impianti della centrale di Bargi, dove ieri era previsto un collaudo.

La sindaca Elena Piastra si è messa a disposizione della moglie «per valutare ogni cosa di cui potrà avere bisogno». Hanno fra i 37 e i 68 anni i quattro lavoratori che ancora risultano dispersi. Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano, lavorava per la Abb di Sesto San Giovanni. Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera, tecnico specializzato con numerose esperienze anche all’estero, dipendente di Voith di Cinisello Balsamo (Milano).

Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò (Padova), lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro. Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli, in pensione da un anno, con un profilo professionale alto, esperto nella riattivazione dei macchinari di centrali idroelettriche.

Caricamento commenti

Commenta la notizia