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Parroco invita a boicottare le patatine dello spot con le suore, un collegio cattolico le bandisce

Un invito a boicottare le patatine "Amica Chips", al centro di polemiche per uno spot pubblicitario percepito come blasfemo, è stato lanciato da don Natalino Bonazza, parroco a Mestre (Venezia) sulla sua pagina Facebook. Lo riportano oggi i quotidiani locali.

«Non comprate nulla di quest’azienda! Che la paghino cara», ha scritto il sacerdote, ricevendo commenti di appoggio ma anche dubbiosi sull'utilità di fare ulteriore pubblicità all’azienda. «L'azienda capisce solo il linguaggio del profitto - sostiene Bonazza rispondendo ai commenti - e lì va colpita: nessuno compri nulla, e se al bar vi presentano patatine o affini di quella azienda, rifiutateli. Boicottare l’azienda rifiutando ogni su prodotto: questo capiscono, è il loro "divino quotidiano"». Un commento anche alla versione "edulcorata" dello spot, vista su alcuni canali televisivi: «Naturalmente - sottolinea il sacerdote - è frutto di una vigliaccheria ipocrita. Lo schifo originario è nei social, YouTube per primo. Il creativo giustifica questa triplice mossa con i diversi target dei visualizzatori. Chi vuol prendere per scemi?», conclude.

Le patatine dello spot bandite da collegio cattolico del Varesotto

«Sconcertati per la pubblicità offensiva e irrispettosa della nostra religione, il rettore ritiene opportuno interrompere la vendita di questi prodotti». Con questo avviso don Andrea Cattaneo bandisce i prodotti della Amica Chips dal Collegio Rotondi di Gorla Minore (Varese), scuola paritaria tra gli istituti cattolici più antichi d’Italia. Amica Chips ha diffuso vari video pubblicitari uno di quali mostra un sacerdote offrire a un fedele la famosa patatina al posto dell’ostia. «A volte servono anche questi piccoli gesti per dimostrare il nostro disappunto», spiega il rettore.

«Una pubblicità creata in triplice versione, quella più blasfema gira proprio sui social, che sono continuamente osservati dai nostri ragazzi, dove l’Eucarestia viene sostituita da una patatina, è inaccettabile e offensiva. L’accettazione silenziosa e il non prendere posizione di fronte a tale pubblicità irrispettosa e blasfema sarebbe un grave errore educativo. Mi aspetto un urgente presa di posizione da parte delle autorità competenti», conclude.

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