
Si chiama Ibrahim, pesa tre chili e mezzo ed è nato su un’ambulanza: la storia è accaduta la notte scorsa, nei pressi di Lagonegro (Potenza). La madre, 29enne, afghana, era in viaggio su un autobus partito dalla Lombardia e diretto in Sicilia, insieme al marito e ad altri due figli, di sette e quattro anni.
I soccorsi, chiamati - secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria di Potenza, responsabile anche del servizio 118 «Basilicata soccorso» - dall’autista del bus sono giunti nei pressi di una piazzola sul raccordo autostradale della A2 del Mediterraneo, in direzione sud, tra Nemoli e Lagonegro.
A bordo dell’ambulanza 'India 4', l’autista soccorritore Pietro Falabella e l’infermiera Pamela Gaeta. Immediata la partenza per il vicino ospedale di Lagonegro, ma "il piccolo aveva così tanta fretta di nascere che con un parto molto precipitoso è venuto alla luce nel cuore della notte tra le mani dell’infermiera. Appena posizionata sulla barella - hanno raccontato con emozione Gaeta e Falabella - abbiamo visto spuntare la testolina.
A quel punto è stato un attimo: la corsa verso l’ospedale in appena sette minuti e il pullman con la famiglia a seguito». Nonostante le difficoltà linguistiche, l'infermiera è riuscita a far partorire la donna e ha tagliato perfettamente il cordone ombelicale, «ricevendo i complimenti anche una volta giunta presso la struttura sanitaria di Lagonegro».
Madre e bimbo stanno bene. Per l’infermiera è stata "un’emozione unica per aver aiutato una vita a nascere seppur in circostanze precarie. E’ stato come rivivere il momento della nascita dei miei due figli che oggi hanno 19 e 14 anni. Tanta paura ma il sangue freddo ha prevalso». Come successe anche dieci anni fa, quando aveva salvato un bimbo abbandonato nel bagno di un centro commerciale della zona.
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