L'inchiesta sull'ex frate Scozzaro: nella comunità del santone di Collesano si preparavano all’apocalisse

Si preparavano alla fine del mondo ed erano pronti anche a impugnare una pistola. Nella comunità Casa Mariana di Collesano, oltre alle provviste e a un rifugio, bisognava sapere usare le armi per tenere lontani eventuali intrusioni da parte di chi non era riuscito a attrezzarsi per sopravvivere all’apocalisse. Ne erano convinti l’ex frate Giambattista Scozzaro e C.M., un medico palermitano di 50 anni nonché suo seguace più fedele, finito ai domiciliari assieme al religioso con l’accusa di avere isolato i figli manipolandoli contro la madre - anche lei medico - dalla quale si stava separando. Per questo motivo dentro la comunità, realizzata da padre Giulio grazie anche alle donazioni dei suoi fedeli, avrebbero fatto scorte di cibo ma si sarebbero preparati a respingere gli eventuali saccheggi con tutti i mezzi, perfino a colpi di proiettile. Le indagini della polizia hanno ricostruito uno scenario che riporta ai «preppers», cioè ai cosiddetti survivalisti che temono una catastrofe naturale come una pandemia, un drastico cambiamento climatico, lo scoppio di una guerra nucleare o un collasso finanziario globale. Una figura carismatica, dunque, quella si Scozzaro, capace di azzerare lo spirito critico dei suoi seguaci e di demonizzare i non aderenti, ma anche un «persuasivo» interlocutore in grado di ottenere importanti donazioni dai suoi seguaci. Centinaia di migliaia di euro che l’ex frate avrebbe dirottato per edificare Casa Mariana, il luogo di culto di diverse migliaia di metri quadrati realizzato all’interno della sua residenza di Collesano, dove gli eletti avrebbero potuto trovare rifugio in vista della fantomatica fine del mondo. In base ai controlli effettuati dalla polizia, le finanze di padre Giulio, leader indiscusso della sua ristretta comunità, sarebbero state alimentate solo da quanto gli avrebbero regalato i fedeli. Cifre davvero cospicue: in sei anni - dal 2017 al 2023 - nei conti correnti, gestiti da lui e intestati all’associazione Gesù e Maria, sarebbero entrati oltre 500 mila euro, quasi la metà - circa 200 mila euro – versati da C.M., il medico palermitano di 50 anni che aveva scelto l’ex religioso, dimesso dal proprio ordine di appartenenza dei Frati Francescani dell’Immacolata, come padre spirituale.