
Una bambina di 18 mesi è morta dopo aver ingoiato un tappo di plastica che l’ha soffocata, nella casa della sua famiglia, al Lido di Venezia, ma i lunghi tempi e la carenza di presìdi di soccorso nell’isola lagunare sono stati denunciati dalla madre. L’episodio è avvenuto venerdì mattina, secondo quanto riferiscono i media locali, e si è tragicamente concluso all’ospedale di Padova nella mattinata di ieri, quando la piccola è deceduta. La madre ha riferito di essere corsa al punto di primo intervento al Lido:
«Siamo arrivati alle 7.10 di venerdì mattina e l’elicottero del 118 è arrivato alle 7.30 da Treviso con dei paramedici. Dovevano stabilizzarla. Sono partiti alle 11.00 con un secondo elicottero mandato da Padova perché il primo, in avaria, non è riuscito a decollare e così è stato perso tempo prezioso, molto tempo, troppo tempo». Alla piccola è stato eseguito il massaggio cardiaco, ma non è stato possibile estrarre il corpo estraneo.
A Padova «hanno attaccato mia figlia a una macchina Ecmo» ma «è rimasta troppo tempo senza ossigeno. Il tappo che aveva ingoiato l’hanno tolto loro con una pinza, dopo ore che eravamo lì. La nostra domanda è perché non l’hanno tolto subito al Lido, e si è atteso così tanto? Mi hanno risposto che al Lido non c'è l’apparecchio per vedere dov'era l’ostruzione».
Il decesso è avvenuto alle ore 8.45 di sabato. «Sono stati bravi i paramedici del Lido - ha riferito sempre la madre - perché per un’ora e mezza le hanno fatto le manovre senza arrendersi. Se ci fosse stato il macchinario per vedere dov'era l’ostruzione forse avrebbero potuto tagliare e salvarla. È inaccettabile che al Lido ci sia solo un punto di primo intervento».
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