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Finita l'odissea per i bambini adottati ad Haiti da genitori italiani: in 10 a Ciampino. Una mamma: "Mesi duri"

Con la guerra civile scoppiata a Port Au Prince e i volti dei figli adottivi visti solo in video chiamata. Poi oggi, grazie al lavoro diplomatico del governo, la fine dell’odissea per le otto coppie italiane che attendevano i loro figli adottati ad Haiti, 10 bambini dai 2 ai 10 anni, scappati da un inferno. Tre coppie di genitori sono del Veneto, le altre di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Campania, Puglia.

Il rientro in Italia

Il volo speciale messo a disposizione dai Servizi è atterrato stamattina a Ciampino. E subito sono stati abbracci e pianti di gioia. Le famiglie sapevano da gennaio scorso che le domande di adozione erano state accettate ma l’infuriare della guerra civile nella capitale dell’isola aveva bloccato tutto.

Operazione di salvataggio

«L'operazione - ha sottolineato Palazzo Chigi - è stata condotta non appena si sono ripristinate le minime condizioni di garanzia, al fine di evitare il rischio che le bande criminali, resesi responsabili di recente del brutale assassinio di due missionari statunitensi e di un prelato haitiano, potessero fare irruzione anche negli orfanotrofi». «Un eccezionale lavoro di squadra del Governo» ha commentato il ministro Antonio Tajani: "un’operazione complessa - ha spiegato - in un contesto di sicurezza deteriorato. Felice e orgoglioso di aver permesso a famiglie adottive e bambini di abbracciarsi». Oggi, aggiunge la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, grazie al «gioco di squadra», «è una di quelle giornate che valgono l’impegno politico di una vita».

Collaborazione interistituzionale

L’attività che ha sbloccato la situazione è stata resa possibile dalla collaborazione tra Aise, l’Agenzia dei servizi segreti che si occupa dell’estero, Unità di crisi della Farnesina, ministero per la Famiglia, ambasciata d’Italia a Santo Domingo, Consolato Onorario a Port Au Prince e Commissione per le adozioni internazionali. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia - la Regione ha lavorato in sinergia con il Ministero - si è detto «felice» per l’esito positivo del caso.

L'accoglienza e il futuro

Ad accogliere a Ciampino il volo proveniente da Haiti c'erano tutte le otto coppie di genitori. I passaporti necessari per l'arrivo in Italia, ha spiegato la vicentina Silvia Giraldi, una delle mamme adottive, sono stati fatti solo ieri sera dalle autorità di Haiti. Christian, 4 anni, il bambino adottato da Silvia e dal marito Massimo, lo aveva salutato poche ore prima, in video chiamata nella sera. «Era stravolto prima della partenza, ma è riuscito a sorriderci. Adesso è con noi, nella stanza d’albergo, e sta giocando assieme al papà con le macchinine».

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