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Prestò l'identità al superboss Mattia Messina Denaro: Andrea Bonafede condannato a 14 anni di carcere

Il Gup del Tribunale di Palermo Paolo Magro ha condannato a 14 anni il geometra di Campobello di Mazara (Trapani) Andrea Bonafede, l’uomo che prestò l’identità e la vita al boss latitante Matteo Messina Denaro, catturato il 16 gennaio 2023 e morto nel supercarcere dell’Aquila il 25 settembre successivo. Il processo si è svolto col rito abbreviato e nonostante lo sconto di un terzo la pena è elevata. Accolte le richieste dei pm Gianluca De Leo e Pierangelo Padova. Bonafede aveva prestato l’identità a Messina Denaro anche per le cure del tumore che poi lo ha ucciso.

Oggi la Procura, in un separato processo, ha chiesto la condanna a 15 anni per la cugina del geometra, Laura Bonafede, amante storica del capomafia.

Confiscato l'ultimo covo del boss a Campobello di Mazara

Il covo di via Cb31 o vicolo San Vito, a Campobello di Mazara (Trapani), l’ultimo in cui abitò Matteo Messina Denaro prima di essere arrestato, è stato confiscato: lo ha deciso il Gup del tribunale di Palermo, Paolo Magro, con la sentenza che ha condannato a 14 anni il geometra Andrea Bonafede, l’uomo che aveva prestato la propria identità al superlatitante di Castelvetrano (Trapani).
L’appartamento, scoperto dal Ros nell’immediatezza della cattura (avvenuta a Palermo, davanti la clinica La Maddalena, il 16 gennaio 2023), era stato acquistato con soldi di Messina Denaro e per questo il giudice, accogliendo le tesi del pm della Dda, Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, lo ha ritenuto «provento del reato» di associazione mafiosa che ha portato alla condanna di Bonafede. (AGI)

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