
Quindici coltellate sferrate dall’uno, dieci dall’altro. Sputi sulla vittima agonizzante a terra e perfino una sigaretta spenta sul volto. Poi, una volta al mare, macabre battute su come il ragazzino era stato ridotto. A meno di due giorni dall’omicidio di Christopher Thomas Luciani, il 17enne di Rosciano ucciso domenica pomeriggio con 25 coltellate in un parco del centro di Pescara, emergono nuovi dettagli sul delitto. A svelarli è il quotidiano abruzzese "il Centro" nell’edizione odierna.
I terribili dettagli del delitto sono contenuti nel decreto di fermo dove si sottolinea che i due 15enni «in concorso tra loro», uccidevano Christopher Thomas Luciani «con 25 coltellate», «arrecando sevizie e operando con crudeltà, mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime». «Ciò che emerge è l’assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, tale da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto», si legge nel decreto.
La nonna di Thomas: "Non si può uccidere un ragazzino così"
«Tanto la giustizia prima o poi viene a galla. Spero». Così Olga, nonna di Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso domenica in un parco di Pescara, si rivolge agli assassini del nipote, intervistata dalla Tgr Abruzzo. «Non si può uccidere un ragazzino così. Era mingherlino, piccolino - ricorda - Era un ragazzo d’oro. Aveva i grilli che hanno tutti i ragazzi di questa età. Non era un drogato e non era un tossico. Aveva tre anni e mezzo quando l’ho preso. L’ho cresciuto io, sono stata la mamma». Alla domanda se la madre verrà qui, la donna risponde: «mi chiede una cosa impossibile, non vuole vedere suo figlio in una bara».
1 Commento
marini
25/06/2024 20:25
E per fortuna che appartengono alla Pescara bene. Complimenti. In galera e buttate la chiave.