Via libera delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera a un emendamento della Lega al ddl sicurezza che prevede un’aggravante per cui «se la violenza o minaccia» a un pubblico ufficiale «è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica la pena è aumentata».
Le opposizioni sono andate all’attacco sull'emendamento ribattezzato anti-no Ponte. La proposta è stata sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza ed è passata con una riformulazione che in parte mitiga gli effetti. Nella versione iniziale, la proposta di modifica prevedeva che la pena fosse aumentata fino a due terzi e ora invece, nella versione riformulata, prevede un aumento fino a un terzo che può essere bilanciato da circostanze attenuanti.
Pd: si aggrava la portata della linea anti-dissenso del governo
«Si aggrava la portata della linea anti-dissenso del governo. Dopo l’approvazione di una norma che porterà alla reclusione anche per gli studenti che organizzano un sit-in pacifico per strada davanti a una scuola, oggi viene approvata una nuova norma che introduce un’aggravante per chi protesta contro la realizzazione di un’opera pubblica. Siamo davanti a un giro di vite liberticida senza precedenti che non trova alcuna motivazione se non quella di intimidire e limitare in maniera drastica libertà fondamentali e la possibilità di protestare». Lo dice il deputato democratico, ex viceministro degli interni con delega alla sicurezza pubblica, Matteo Mauri, commenta l’approvazione della norma definita dalla stampa "anti-No ponte".
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