Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Rogo in un villaggio turistico di Vieste, si ipotizza l'origine dolosa. Evacuate 540 persone

Un incendio si è sviluppato nel bosco della Baia San Felice, a Vieste, in provincia di Foggia. Da una struttura ricettiva minacciata dalle fiamme sono state evacuate 540 persone, fanno sapere i vigili del fuoco che sono impegnati sul posto da stamattina con squadre a terra, tre Canadair e un elicottero.

Si fa sempre più strada l’ipotesi che il vasto incendio che sta devastando il bosco sovrastante Vieste abbia un’origine dolosa. Lo conferma il tenente colonnello Giuliano Palomba comandante del reparto carabinieri parco nazionale del Gargano e dell’Alta Murgia che sta coordinando l’indagine. «Abbiamo individuato già da questa mattina l’origine dell’incendio e provveduto a sequestrare degli oggetti che fanno supporre l’origine dolosa delle fiamme».
"Abbiamo comunicato tutto ciò che abbiamo rintracciato alla magistratura. Da giorni seguivamo delle tracce che ci hanno condotto a due filoni investigativi su cui ci stiamo concentrando».

La procura di Foggia aprirà un’inchiesta per stabilire le cause dell’incendio che questa mattina è divampato nel bosco sovrastante baia San Felice a Vieste nel Foggiano determinando anche l’evacuazione a scopo precauzionale di un villaggio con circa 1200 turisti alloggiati.
L'inchiesta sarà volta a stabilire se l’incendio sia stato doloso o di altra natura. Sul posto stanno operando, oltre che mezzi da terra, anche due canadair e un elicottero dei vigili del fuoco

Il precedente

L’incendio, probabilmente doloso, che oggi sta devastando i boschi a ridosso di Vieste è divampato (o è stato appiccato) nello stesso in giorno in cui, il 24 luglio del 2007, fu appiccato il rogo che distrusse migliaia di ettari di vegetazione tra Peschici e Vieste, alle pendici del Gargano. Quell'incendio provocò tre vittime e danni a migliaia di turisti, che furono messi in salvo anche via mare. Nel momento in cui si prigionarono le fiamme la costa di Peschici era affollata di turisti. E proprio in spiaggia ci furono scene di terrore, con migliaia di bagnanti in fuga dal fumo via mare, raccolti dalle navi delle capitanerie di porto e da soccorritori improvvisati: privati e pescatori che fecero la spola per portare la gente in salvo.
Non riuscicono a sfuggire alle fiamme gli anziani fratelli Carmela e Romano Fasanella, di 81 e 71 anni, che morirono carbonizzati, e Domenico De Nittis, di 60 anni, deceduto tre giorni dopo a causa delle gravi ustioni riportate sul 60% del corpo. De Nittis, sposato e padre di tre figli, tentò invano di difendere dalle fiamme il suo punto vendita di oggetti in ceramica, sulla provinciale Peschici-Vieste.
Nella zona l’allarme scattò poco dopo le 10, quando le fiamme cominciarono a lambire le prime strutture turistiche (la zona è piena di camping). Pian piano il fuoco si estese, alimentato dal forte grecale, e si scatenò l’inferno. Campeggi distrutti, centinaia di auto in cenere, fumo asfissiante, gente in fuga in costume da bagno. Oltre 300 persone furono medicate, molte delle quali rimaste intossicate dal fumo o in preda a crisi di panico.
Complessivamente furono circa 3.000 le persone evacuate.

Caricamento commenti

Commenta la notizia