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No a un lavoro qualunque: gli under 35 vogliono libertà. Ecco cosa cercano

Un lavoro qualunque? No grazie. Confartigianato ha sondato con Censis la percezione del lavoro da parte delle nuove generazioni: gli under 35 «mostrano sempre più interesse ad occupazioni con orari flessibili, creative, con opportunità di apprendimento». «Non hanno dubbi: ad un impiego tradizionale, ripetitivo, imprigionato in gerarchie, preferiscono un lavoro libero e creativo. Mostrano sempre più interesse ad occupazioni con orari flessibili, creative, con opportunità di apprendimento».

E tra lavorare per vivere e vivere per lavorare gli under 35 «scelgono quindi decisamente la prima opzione: il 61,2% vede, infatti, il lavoro come una necessità per soddisfare bisogni materiali, mentre solo il 38,8% pensa che sia un modo per realizzarsi».

«Dietro a questo approccio - emerge ancora dalla ricerca - c'è il rifiuto di un posto qualunque e l’aspirazione ad un’occupazione motivante e coinvolgente che rispecchi interessi e valori personali": l’87,9% nel lavoro cerca libertà e spazio per l’innovazione, per l’81,8% ciò corrisponde all’idea di avviare una propria impresa. L’indagine accompagna il via ad una serie di incontri che Confartigianato terrà in tutt'Italia per raccontare ai giovani 'l'artigianato che ci piacè, con imprenditori-testimonial e con le 'lezionì del professore di fisica-influencer Vincenzo Schettini. Ne emerge un mondo dei giovani che per l’80% non considera il lavoro il fulcro della propria vita e al 91% ritiene invece prioritario avere tanto tempo libero per sè, per la famiglia e per coltivare le proprie passioni. L’88% degli under 35 «cerca un lavoro libero e creativo».

Il 39,3% considera le attività imprenditoriali artigiane una «interessante opportunità» ma il 51,5% «vede l’avvio di un’impresa come un sogno proibito, soprattutto per le difficoltà burocratiche». E’ «per aiutare i giovani a superare timori e ostacoli e a costruirsi un futuro da imprenditori» che Confartigianato ha avviato l’iniziativa di un ciclo di incontri, iniziato questo mese, «puntando proprio a far esplorare ai ragazzi il valore delle competenze manuali nell’era digitale, l’importanza dell’innovazione nel settore artigiano, l’orientamento e la formazione professionale, le opportunità offerte dall’apprendistato per l’inserimento nel mondo del lavoro, il passaggio generazionale in azienda».

«Con questo 'format' che portiamo in tutta Italia - sottolinea il presidente, Marco Granelli - mostriamo concretamente ai giovani quanto l’artigianato contemporaneo può soddisfare la loro voglia di esprimere talento, indipendenza, di intrecciare tradizione e innovazione, manualità e digitale e li guidiamo in un percorso che può sfociare nella creazione di un’impresa di successo». Accanto a Confartigianato c'è Vincenzo Schettini. «E' un’opportunità da non perdere - dice - quella di parlare di artigianato ai giovani e alle loro famiglie perchè è un mondo che racchiude tantissime attività dalle infinite possibilità di lavoro. In un’era di incredibile evoluzione dell’apprendimento, noi professori possiamo essere il gancio con il futuro. Sono convinto che questo rappresenterà l’inizio di una rivoluzione per offrire ai ragazzi una nuova visione dell’artigianato».

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