
«Solo un ingegnere corrotto può firmare un progetto come quello del Ponte sullo Stretto». Piero Pelù, che di mestiere fa il cantante, sul palco del Roccella Festival, in Calabria, accende la miccia per l’ennesima polemica sulla più grande opera infrastrutturale mai concepita in Italia. Lo fa come fanno spesso gli artisti, che possono dire qualunque cosa, contando sull’immunità del loro talento. “Corrotto”, però, è un’accusa gravissima, perché presuppone che centinaia di professionisti e società internazionali, che da decenni lavorano al progetto preliminare e al definitivo del collegamento stabile, firmano carte perché c’è qualcuno che li “corrompe”. E il vicepremier Matteo Salvini ha replicato al rocker fiorentino: «Centinaia fra i migliori ingegneri, architetti e geologi al mondo da tanti anni lavorano al “progetto Ponte”, ma sicuramente il professor Piero Pelù ne sa più di tutti loro».
Eppure, c’è chi sostiene la posizione del cantante, ed è un tecnico, ingegnere e professore universitario da quasi 45 anni, il messinese Antonio Risitano: «L’artista ha detto, in maniera più cruda, quanto da me da sempre sostenuto. A quello che dice il ministro, bisogna aggiungere che in tanti anni i centinaia di ingegneri che hanno lavorato al progetto non sono arrivati mai al progetto esecutivo. I 9 professori del Comitato scientifico hanno sollevato 68 raccomandazioni tecniche (prescrizioni) e, incoerentemente, hanno dato parere favorevole al progetto definitivo solo perché non “indipendenti” e non “autonomi”. Infatti, sono pagati dalla società “Stretto di Messina”. Io, prof. ing. Antonino Risitano, dico che il Ponte sullo stretto ad una campata non è tecnicamente fattibile. Solo un ingegnere ultra ottantenne (voglio essere più realista di Piero Pelù) potrebbe mettere la firma su un progetto esecutivo. Lo dico sulla base di dati di progetto incontestabili. Le prove di fatica da “fretting” sui cavi, indicate a pagina 42 e 43 nel documento del progetto definitivo, approvato dalla “Stretto”, non sono state mai eseguite. Delle prove di fatica, eseguite nel 1992, dichiarate nelle stesse pagine 42 e 43, non sono stati mai resi noti i risultati, anche se richiesti in modo legittimo. Solo per realizzare l’ attrezzatura di prova per i test richiamati, ci vogliono almeno 18 mesi. Per eseguire le prove, secondo norma e a 10.000.000 di cicli, almeno 5 anni. Solo dopo i risultati dimostranti che i cavi possono dare garanzie di sicurezza e affidabilità, il Comitato potrà, questa volta, dare parere favorevole (o meno), in modo preciso, diretto, e responsabile. Il progetto è ancora un progetto non definitivo ma solo di massima (di fattibilità). E io affermo ancora che solo ingegneri ultra ottantenni potrebbero firmare un progetto senza le garanzie di prove eseguite in modo corretto, pubbliche e secondo le norme internazionali».

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8 Commenti
COGITO ERGO SUM
25/08/2024 07:34
Io penso che sarebbe l'ora di dare certezze, in un senso o nell'altro, a noi abitanti in riva dello Stretto, riguardo la questione Ponte. E finora, queste certezze continuo a non leggerle e nemmeno a sentirle. Resto quindi, fino a prova contraria, immutabile nella mia idea che il Ponte non lo vedro' e non lo vedranno nemmeno i/le mie nipoti.
Oreste
25/08/2024 08:45
Quindi lo vuole firmare lui il progetto?
Enrico Berini
25/08/2024 10:58
Il progetto di qualsiasi manufatto diviene esecutivo solo dopo le approvazioni necessarie, quindi: nulla di nuovo sotto il ponte e polemica inutile, arzigogolo retorico. Certo, se il Ministro Salvini, assieme ai suoi epigoni, avesse ascoltato i professori e gli ingegneri (per verifiche strutturali di un profilo alare col metodo non lineare sono necessari mesi, figuriamoci per il ponte....) prima di parlare del ponte avrebbe reso un grande servizio all'Italia. Tant'è, non siamo - nel bene e nel male - la Svizzera. Ammesso che siano necessari i tempi citati, beh? Anche qualche anno di ritardo ci sta nella realizzazione di un'opera storica. Su Pelù non polemizzerei visto che altri colleghi di spettacolo (diversi politici spettacolari inclusi) ne dicono di tutti i colori sull'umano scindibile. Piuttosto: ci svegliassimo noi messinesi per essere protagonisti di un evento storico di entità mai vista prima e che rischia di lasciarci ammutoliti e apatici come (troppo) spesso accade.
Armando
25/08/2024 13:03
"Ai posteri l'ardua sentenza".La fattibilita' del ponte deve scaturire da unanime decisione,senza colori o interessi di parte
Mass
27/08/2024 11:42
Allora campa cavallo, visto l'anti-sicilianismo della sinistra e dei 5 stelle
Nick
25/08/2024 13:46
Finalmente delle persone che dicono la verità e non sono servi di politici ciechi,che pensano di essere invincibili .per poter iniziarela costyuzione del ponte si sono inventati approfittando di una complicità politica i progetti esecutivi singoli alla costruzione del ponte,facendo pyima le opere senza difficoltà strutturale poi faranno le altre ,tralasciando quelle non eseguibili tanto poi hai posteri forse l'esecuzione finale fra cento anni qualcuno troverà il sistema,forse.
Armando
25/08/2024 14:18
""Ai posteri l'ardua sentenza"".Se si fa ,speriamo,non per colori né per interessi vari.Messina ".....deve riveder le stelle...."con la collaborazione di tutti.
Ingegnere
25/08/2024 16:24
Invito i miei colleghi progettisti del ponte sullo Stretto a querelare, senza indugio alcuno, il signor Pietro Pelù. Poiché ne è stata gravemente lesa l'onorabilità. Perché si potrà anche essere ideologici e antimeridionali come il signore coi capelli lucidi in questione, ma il troppo è troppo.
Peppe
25/08/2024 16:55
Pronta la difesa d'ufficio per il leghista.