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Omicidio di Fabio Ravasio, per il pm la compagna Adilma Pereira Carneiro voleva ereditare 3 milioni

Adilma Pereira Carneiro

Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia davanti al Gip di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, per i sei fermati con l’accusa di aver pianificato e poi eseguito l’omicidio di Fabio Ravasio, 52 anni, investito mortalmente il 9 agosto a Parabiago, Milano. L'incidente, inizialmente ritenuto un caso di pirateria stradale, si è rivelato un omicidio premeditato.

I Dettagli del Piano Omicida

Adilma Pereira Carneiro, la compagna 49enne della vittima, è considerata dagli inquirenti la mente dietro il complotto. Avrebbe pianificato l'omicidio per ottenere il patrimonio di Ravasio, stimato in circa 3 milioni di euro tra attività e proprietà immobiliari. Insieme a Carneiro, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche il figlio Igor Benedito, il marito Marcello Trifone, e Massimo Ferretti, amante della donna e titolare di un bar a Parabiago. Ferretti aveva precedentemente confessato il crimine al Pm Ciro Caramore.

Al contrario, Mirko Piazza e Fabio Lavezzo hanno confermato le loro dichiarazioni al pubblico ministero, confessando il loro coinvolgimento. Lavezzo, fidanzato della figlia di Pereira Carneiro, ha cercato di minimizzare il proprio ruolo, dichiarando di non essere a conoscenza dell'intento omicida del gruppo.

La Dinamica dell'Omicidio

Secondo le ricostruzioni, alla guida dell’Opel Corsa, con targa falsificata e intestata a Pereira Carneiro, c’era Igor Benedito, con Trifone seduto accanto a lui. Il ruolo di Piazza era quello di fare da palo. Ulteriori prove contro i sospettati includono un’intercettazione telefonica in cui Pereira Carneiro discute con Trifone dell'uso dei guanti durante l'omicidio.

Motivi Economici alla Base del Delitto

Pereira Carneiro avrebbe agito spinta da motivi economici. Attualmente, risulta intestataria di diverse proprietà, tra cui una cascina e una villa a Parabiago, metà della casa condivisa con Ravasio, una casa a Mentone e un appartamento a Vieste, quest'ultimo ereditato dal primo marito morto prematuramente.

Il caso evidenzia la premeditazione di un omicidio eseguito per avidità, con un piano orchestrato da una donna capace di manipolare chi la circondava per i propri scopi.

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