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Manovra, i medici e gli infermieri al governo: basta far cassa sulla nostra pelle

«Basta far cassa sulla nostra pelle». Medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie serrano le fila affinché arrivino chiare le loro richieste per la legge finanziaria 2025. «Chiediamo un forte impegno da parte del Governo che questa volta deve dimostrare se davvero intende difendere il diritto alla salute o se intende portare alla deriva il Servizio sanitario nazionale. Noi ci comporteremo di conseguenza», affermano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up.

«Il nostro principale obiettivo - proseguono - è quello di favorire provvedimenti che risollevino il Ssn dallo stato di agonia in cui versa da anni e di rendere più appetibili le nostre condizioni di lavoro, mettendo un argine alle fughe di colleghi».

Per questo Di Silverio, Quici e De Palma indicano al Governo e al Parlamento i punti principali delle loro rivendicazioni: investire nella sanità pubblica non solo con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio; rendere appetibili le professioni sanitarie, con un piano di assunzioni che limiti il disagio; aumentare le retribuzioni prevedendo finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti. E ancora, defiscalizzazione dell’indennità di specificità medica, raddoppio di quella infermieristica ed estensione alle ostetriche. Infine, adozione di seri provvedimenti per arrestare l'escalation delle aggressioni nelle strutture sanitarie, contrattualizzazione degli specializzandi e riconoscimento del carattere usurante delle professioni assistenziali.

«Questo il nostro pacchetto di proposte - concludono Di Silverio, Quici e De Palma - che porteremo avanti con tutte le nostre forze». Ma la legge di bilancio non è l’unico ambito di intervento per riqualificare il Ssn. «Chiediamo una profonda riforma del Servizio sanitario nazionale, ormai datata al 1992 e non più compatibile con le profonde trasformazioni susseguitesi nei decenni».

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