In almeno 29 casi il professor Sergio Alfieri, uno dei medici più blasonati d’Italia, noto per aver operato in due occasioni il Papa, non era in sala operatoria al Policlinico Gemelli di Roma quando invece sosteneva di esserlo: i registri ne attestavano la presenza, lui era altrove. In 16 occasioni avrebbe potuto perfino contare sull'aiuto di diversi colleghi che con lui hanno raccontato il falso. E' quanto sostiene l'accusa. La pm Alessia Miele ha chiuso le indagini per falso in atto pubblico anche nei confronti dei complici del professore, tutti chirurghi, Davide De Sio, Claudio Fiorillo, Fabio Longo, Roberta Menghi, Valerio Papa e Fausto Rosa.
Il caso è esploso nel febbraio 2023 quando è stata presentata una denuncia da parte di una paziente. Il reparto operativo del comando carabinieri per la tutela della salute ha iniziato ad indagare e i riscontri sarebbero numerosi.
Le dichiarazioni della difesa
L'avvocato Carlo Bonzano, quale difensore di Alfieri, ritiene doveroso precisare quanto segue: "Ad oggi abbiamo ricevuto soltanto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari e immediatamente richiesto copia integrale degli atti di indagine, che tuttavia non ci è ancora stata fornita. Come noto, l'avviso è volto solo ed esclusivamente a rendere edotto il destinatario della conclusione delle indagini e non esprime alcuna decisione circa l'esito del procedimento. Pertanto, avremo presto modo di confrontarci con l'autorità giudiziaria nel consueto spirito di piena e leale collaborazione e nella assoluta convinzione che il prof. Alfieri e la sua equipe non abbiano mai commesso alcun falso".
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