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Tentato disastro contro l’incolumità a Barcellona: l’accusa contestata ad Angelo Sboto

Le prime minacce con una bombola contro la sede del Commissariato. Il gip ha convalidato il carcere del 44enne

Si apprendono nuovi e inquietanti particolari su quello che potrebbe essere definito un autentico tentativo di assalto alla sede del Commissariato di Polizia.
Ieri, infatti, nell’udienza di convalida tenutasi nella Casa circondariale, il barcellonese Angelo Sboto, 44 anni, con precedenti penali, ha preliminarmente dichiarato al gip Giuseppe Caristia, di non ricordare nulla di quanto accaduto nella movimentata nottata di venerdì della scorsa settimana. L'uomo, dopo quella notte, è stato sottoposto a terapia all'interno del carcere, e ieri in prima mattinata, sarebbe apparso in stato confusionale, tanto da dichiarare, con l'assistenza del suo difensore, avvocato Giuseppe Ciminata, di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il giudice, esaminata la richiesta, depositata in cancelleria sabato scorso dalla pm Dora Esposito che ha coordinato l'inchiesta dei carabinieri della Compagnia, ha convalidato l'arresto e nel contempo l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. L'uomo, infatti, resterà nella Casa circondariale dotata dell’Articolazione per la tutela della Salute mentale.

Ieri si è anche appreso che Angelo Sboto aveva diretto le sue minacce contro la sede del Commissariato, dove all'interno ci sarebbe stato soltanto un agente a presidiare gli uffici. Ed è stato lo stesso agente a lanciare l'allarme.

Infatti Sboto avrebbe sferrato ripetutamente calci e pugni alla porta di ingresso della sede del Commissariato, minacciando lo stesso poliziotto pronunciando frasi intimidatorie, spingendosi ad annunciare che avrebbe abbattuto persino la porta di accesso.

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