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Neonati uccisi a Traversetolo, arrestata Chiara Petrolini: "Fumava marijuana in gravidanza". Il papà di entrambi è il fidanzato storico

L’interrogatorio del 10 settembre, dopo il rinvenimento di ossa umane nel giardino (il secondo neonato morto), si aprì con una dichiarazione spontanea di Chiara Petrolini. Pochi giorni prima aveva negato la gravidanza pregressa, questa volta invece ammise la precedente gravidanza il successivo seppellimento del figlio, il tutto avvenuto nel maggio 2023. Disse anche che era nato morto. «Ancora una volta, una gravidanza nascosta, apparentemente al mondo intero, un parto a casa in solitaria, senza alcuna assistenza sanitaria, con successivo disfacimento della placenta nel water e seppellimento del cadavere nel giardino», ha spiegato il procuratore D’Avino. Per quanto riguarda la datazione di questo parto, incrociando una serie di dati (quelli offerti da Chiara - che collega il fatto ad una particolare assenza dal lavoro da lei segnalata - e quelli provenienti dall’analisi del suo cellulare), si pensa sia avvenuto il 12 maggio 2023. «Per questa vicenda, però, essendo in corso accertamenti medico-legali sui resti del bambino morto, non vi è stata contestazione cautelare», ha chiarito il Procuratore.

Chiara Petrolini ai domiciliari

"Finalmente. È l'unico commento che posso fare". Lo dice all'ANSA la mamma del fidanzato di Chiara Petrolini, la ragazza di 22 anni arrestata stamani in relazione al presunto omicidio dei suoi due figli neonati.

Sono gli arresti domiciliari la misura di custodia cautelare disposta nei confronti di Chiara Petrolini accusata dell'omicidio dei suoi due figli neonati, trovati sepolti nel giardino della villetta dove la ragazza vive con la famiglia a Vignale di Traversetolo (Parma). Non è chiaro dove la ragazza sarà collocata nel momento in cui sarà disposta la misura cautelare.

Ad agosto bimbo morto per shock emorragico

Il bambino partorito il 7 agosto da Chiara Petrolini era nato vivo in quanto aveva respirato. La morte è stata dovuta a uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale «in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali». Lo spiega la Procura di Parma, ricapitolando gli accertamenti medico legali sul caso di Traversetolo.

Chiara disse: "Lo volevo tenere vicino a me"

Nelle prime spontanee dichiarazioni fatte Chiara Petrolini «aveva detto che ha nascosto il corpo del neonato nel giardino perché lo voleva vicino a sé». Lo ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Parma, colonnello Andrea Pagliaro. E allora, quando si è intuita la possibilità di una seconda gravidanza, «si è pensato che se veramente ci fosse stato un altro bambino lo avrebbe sepolto sempre lì, vicino alla sua camera». Quando sono state trovate le ossa «eravamo increduli», ha ammesso l’ufficiale

Durante il primo parto la famiglia era ad un saggio

Il 12 maggio 2023, quando Chiara Petrolini avrebbe partorito il primo bambino, i genitori e il fratello erano fuori ad un saggio di danza. E con le sue mani la ragazza avrebbe scavato una fossa per seppellirlo. Lo ha spiegato il procuratore di Parma Alfonso D’Avino.

"Chiara fumava marijuana in gravidanza"

Durante la gravidanza Chiara Petrolini ha tenuto «una condotta incompatibile con lo stato di gravidanza», ha spiegato il procuratore di Parma Alfonso D’Avino. E questo è emerso «soprattutto dalle informazioni raccolte dagli amici. «Non ha mai disdegnato l’uso di sigarette elettroniche e con tabacco, anche accompagnato da assunzione di bevande alcooliche; da ultimo, dopo che travaglio era di fatto già iniziato, e nell’imminenza del parto, Chiara non ha neppure disdegnato l’uso di marijuana», ha spiegato, dicendo che si tratta di elementi significativi per la contestazione della premeditazione.

Il padre di entrambi i neonati è il fidanzato storico di Chiara

L’esame del Dna del secondo neonato, il primogenito di Chiara, la 22enne arrestata a Traversetolo (Parma), ha confermato che il padre dei due neonati morti è lo stesso. Si tratta del fidanzato 'storicò della giovane studentessa, ormai ex, che ha sempre sostenuto, insieme alla sua famiglia, di essere all’oscuro di tutta la vicenda e si è chiuso nel silenzio più ermetico. E’ quanto è emerso dal resoconto della Procura di Parma.

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