Martedì 01 Ottobre 2024

La 'ndrangheta nelle curve di Inter e Milan: 19 arresti. Coinvolti l'assassino di Bellocco, i capi ultras e il bodyguard di Fedez

Diciannove misure cautelari (16 in carcere e 3 ai domiciliari) e decreti di perquisizione nei confronti di oltre 50 persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico e alle infiltrazioni della 'ndrangheta nei traffici illeciti. Tra le persone coinvolte, anche come destinatari di perquisizioni, nel maxi blitz figurano Gianfranco Ferdico (padre di Marco), Mauro Nepi (anche lui della curva interista), Islam Hagag (della curva milanista) e vicino a Christian Rosiello, bodyguard di Fedez rimasto coinvolto nel presunto pestaggio ai danni di Cristiano Iovino, Francesco Lucci (fratello del capo ultrà milanista Luca), Alessandro Sticco (anche lui ultrà rossonero). E poi ancora Rosario Calabria, Antonio Trimboli, Nino Ciccarelli (storico capo ultrà interista), Domenico Bosa, Loris Grancini (capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi). Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi detto il 'barone' (ex capo ultrà rossonero). Perquisita anche la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco, l’erede dell’omonima cosca della 'ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta. E un'ordinanza ha raggiunto anche per l'ex capo ultrà nerazzurro, già in carcere per l'omicidio del rampollo di Rosarno, come pure Renato Bosetti, neo capo della curva nord interista dopo l'arresto dello stesso Beretta. Tra i presunti traffici nel mondo delle curve, su cui la Procura di Milano stava indagando da tempo, ci sono, oltre a quello della droga, anche la gestione degli affari dell’indotto dello stadio di San Siro, dai parcheggi alla vendita di gadget e panini, fino a quello dei biglietti per le partite. Sotto la lente degli inquirenti i servizi di catering relativi allo stadio di San Siro. Dalle indagini dei pm Paolo Storari e Sara Ombra sono emerse anche estorsioni e richieste di "pizzo" nei confronti degli ambulanti che vendono panini e cibo fuori dal Meazza, oltre ad una serie di pestaggi e cosiddetti "reati da stadio". Dall’inchiesta emergerebbe dunque «il rapporto tra Lucia Federico Leonardo (in arte Fedez)», che non risulta indagato, «e Lucci Luca», capo ultrà milanista e destinatario di ordinanza in carcere e «con il gruppo di tifosi a questo facenti capo». Dall’ordinanza del gip Domenico Santoro vengono a galla intercettazioni su una richiesta di Fedez a Lucci su un «suo intervento per avere la possibilità di somministrare» una bevanda sponsorizzata dal cantante «all’interno dello stadio Meazza». Ad eseguire i provvedimenti gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO di Milano. L’operazione è in corso dalle prime ore di questa mattina da parte della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano. Oltre all’attività degli agenti della Polizia altre misure sono state eseguite da militari del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (Scico) e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano - Gico. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa alle ore 11.30 negli uffici della Procura della Repubblica di Milano alla presenza del procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, del procuratore di Milano Marcello Viola, del questore di Milano Bruno Megale, del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Milan, Andrea Fiducia, del direttore del Servizio Centrale Operativo Vincenzo Nicolì, del comandante del Servizio Centrale Investigazioni Antonio Quintavalle e di investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

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