Mercoledì 25 Dicembre 2024

Diluvio a Catania, il video del motociclista trascinato in via Etnea dalla furia dell'acqua: salvato da una donna

Arriva la pioggia a Catania e le vie che attraversano la città, da nord a sud, si trasformano in fiumi alimentati anche dall’acqua piovana che arriva dai paesi dell’Etna. Come via Etnea, percorsa da un fiume piena, con l'acqua sopra i marciapiedi e uno scooter che galleggia e "viaggia" verso piazza Duomo. Poco dietro il suo proprietario, con il casco, che viene trasportato dall’acqua ed è soccorso da una donna. La scena è stata ripresa da più persone e i video sono diventati virali sui social. Anche un’auto è stata trasportata dall’acqua ed è "salita" sui paletti in metallo che costeggiano la "pescheria" vicina a piazza Duomo.

Il motociclista salvato da una 28enne nigeriana: il grazie del sindaco Trantino

Angela ha 28 anni, un bambino di 30 mesi e un lavoro nel quale dà tutta se stessa. È stata lei che ha salvato il motociclista travolto dall’acqua piovana che in via Etnea si è trasformata in un fiume. Non ci ha pensato due volte a intervenire. Ha messo in salvo l’uomo e dopo è tornata al suo lavoro: al bar Pellegrino Cafè di via Etnea. «L’ho visto ed ho capito che dovevo aiutarlo - ricostruisce Angela - ho preso un poco di coraggio. Adesso non so come sta. Non ho fatto nulla. Invece, mannaggia, ho perso il telefonino in mezzo a tutta quell’acqua». Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, l’ha chiamata per ringraziarla per quell’intervento ripreso dai social e diventato virale. «Angela, la ragazza nigeriana che oggi ha sfidato il flusso d’acqua per salvare un uomo in via Etnea, non merita solo la nostra riconoscenza ma segni tangibili di gratitudine. L’ho sentita e ci vedremo nei prossimi giorni. Da Angela abbiamo avuto una bella lezione di solidarietà - aggiunge Trantino -. Avendo però avuto contezza dei numerosi video che sono stati girati per riprendere la scena, sono certo che, se dovesse succedere di nuovo, i tanti impegnati a filmare si prodigheranno per prestare aiuto. Perché noi catanesi siamo generosi, ma talvolta abbiamo bisogno che qualcuno, con i suoi gesti, ce lo ricordi».

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