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Il mercato dei dati, dal finanziere infedele all'hacker. Le inchieste di Perugia, Napoli, Bari e ora Milano

In un tempo lontano ci fu Gladio. Poi con il passare degli anni sono arrivate le minacce esterne, cioè gli hacker, ora quelle interne, come l’abuso di credenziali di accesso ai sistemi informativi. Eccola la nuova frontiera del crimine, si chiama scambio dati. Non solo hacker quindi, ma un sistema più complesso, a volte ramificato come dimostrano le ultime inchieste, che vede al suo interno sempre più spesso parti di amministrazioni pubbliche e private con uomini delle forze dell’ordine infedeli che promuovono questa nuova frontiera dei 'dossieraggi'.

Con l’indagine della procura di Milano si è arrivati a ben quattro casi, scollegati l’uno all’altro, ma che hanno come comun denominatore l’allarmante mercato nero dei dati riservati.

L’inchiesta apripista vede la procura di Perugia indagare da oltre un anno sul luogotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, in servizio all’ufficio Sos della banca dati della Direzione Nazionale Antimafia che assieme all’ex pm Antonio Laudati avrebbero scaricato oltre 200 mila atti sbirciando negli affari e nei conti di politici e vip del mondo dello spettacolo e dello sport. Una mole di accessi ai documenti riservati che ancora non è chiaro a cosa servisse. Fini ricattatori? Sarà l’inchiesta del procuratore Raffaele Cantone a doverlo chiarire.

Poi è stata la volta di un giovane hacker siciliano di 24 anni arrestato il primo ottobre dalla Polizia Postale a Roma, Carmelo Miano. Aveva copiato sui suoi dispositivi l’intero data-base utenti del Ministero della Giustizia, dal quale ha poi estrapolato le password di 46 magistrati inquirenti di mezza Italia, tra cui anche quelle dei procuratori di Napoli, Perugia e Firenze. Dal procuratore di Napoli Nicola Gratteri a quello di Perugia Raffaele Cantone.

L’hacker ha ammesso gli accessi abusivi. Lo avrebbe fatto, ha sottolineato, da solo, senza mandato di alcuno e senza, a suo giudizio, provocare alcun danno. Un’attività la sua che, tiene a rilevare il legale che lo difende, Gioacchino Genchi, ha messo in evidenza la fragilità dei sistemi informatici violati. Genchi, a sua volta, era stato coinvolto, poi assolto in Appello, in un’inchiesta sulla violazione di dati personali.

Miano sarebbe stato abilissimo nel suo lavoro, un "mago" lo aveva definito Gratteri nel corso della conferenza stampa successiva al suo arresto, ed era anche riuscito a guadagnare - non muovendosi dal suo appartamento alla Garbatella a Roma - diversi milioni di euro sul mercato delle criptovalute.

Ma ad inquietare un clima già abbastanza avvelenato e teso, con allo studio del governo soluzioni ai problemi relativi proprio agli accessi illeciti alle banche dati informatiche pubbliche, arriva poi un bancario, Vincenzo Coviello. L’ormai ex funzionario di Intesa Sanpaolo avrebbe infatti spiato i conti di migliaia di clienti della banca, tra cui la premier Giorgia Meloni, alcuni ministri e personaggi del mondo della politica, dello sport e dello spettacolo. Accessi abusivi, che sarebbero andati avanti dal febbraio 2022 all’aprile 2024 dalla filiale di Bisceglie.

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