Influenza, Rsv, Sars-CoV-2, polmonite pneumococcica e variante Australiana. Sono le principali infezioni respiratorie stagionali le cui concause potrebbero portare a un aumento di encefaliti, specie tra gli over 60 anziani e persone con patologie croniche. Dagli infettivologi l'appello a vaccinarsi. «E' bene ricordare che tutti i virus influenzali possono arrivare al sistema nervoso centrale quindi in grado di dare encefaliti anche molto gravi e rilevanti - spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali, in occasione dell’incontro organizzato da Pfizer per la presentazione della campagna «Abituati a proteggerti», per sensibilizzare sull'importanza della vaccinazione contro le infezioni respiratorie.
«Più la forma influenzale è grave, più osserveremo un numero più alto di casi con interessamento del sistema nervoso centrale - continua-. Abbiamo già visto nell’altro emisfero, dove l’inverno arriva prima del nostro, che l'Australiana è una malattia molto seria con molti casi, più di 15 milioni e con molte ospedalizzazioni, quindi su questo dato dobbiamo temere che anche in Italia ci sarà una forma influenzale particolarmente grave. Nel nostro Paese, mediamente ogni anno muoiono tra le 5.000 e le 15.000 persone per l'influenza. La vaccinazione diventa fondamentale».
In Italia, patologie come polmonite e influenza figurano tra le prime dieci cause di morte. Tuttavia, i tassi di copertura vaccinale nel Paese rimangono insoddisfacenti: secondo il recente rapporto Ecdc, l’Italia si colloca tra il 16° e il 17° posto su 28 Paesi europei per copertura nelle diverse fasce d’età, evidenziando l’urgenza di migliorare l’adesione alla vaccinazione. «Aspettiamoci un picco di influenza e sindromi para-influenzali dopo le feste. Fondamentale promuovere una cultura della prevenzione - prosegue Roberta Siliquini, Presidente Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SitI)-. Necessaria una campagna vaccinale efficace, una pianificazione attenta e un’organizzazione capillare affinché ogni cittadino abbia accesso alle protezioni disponibili contro i principali virus respiratori».
Quanto all’Australiana, per proteggersi valgono le stesse regole: «bisogna sempre mantenere le stesse misure, quindi evitare di contagiare gli altri girando senza mascherina, lavarsi le mani, ma soprattutto proteggersi con il vaccino, perché comunque un qualche tipo di risposta immunitaria la fornisce per una riduzione della severità della patologia», conclude.
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