Ivan Domenico Lauria, il messinese morto nel carcere di Catanzaro a 28 anni, invalido civile al 75% con gravissimi problemi di salute mentale e tossicodipendente, avrebbe avuto sul suo corpo evidenti ematomi e varie e profonde ferite da taglio, ma il referto parla di «abuso di sostanze stupefacenti e arresto cardiaco».
«Chiediamo che sia fatta chiarezza sulla sua morte - spiega l'avvocato del ragazzo Pietro Ruggeri - e sul perché questa tragedia non è stata evitata. Sono rimaste inascoltate le nostre istanze e anziché essere curato il ragazzo è stato trasferito di carcere in carcere, la sua situazione è andata peggiorando fino al tragico epilogo». L’avvocato Ruggeri aveva presentato istanze per ottenere i domiciliari, o quanto meno l’avvicinamento alla madre a Messina, e la possibilità di ottenere cure psichiatriche. Tutte respinte dai diversi giudici che si sono occupati di lui.
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