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Alessio Cini picchiato e bruciato vivo ad Agliana, al via il processo per il cognato Daniele Maiorino

È iniziato oggi in corte d’assise a Firenze il processo per Daniele Maiorino, 58 anni, presente in aula insieme al suo avvocato Katia Dottore Giachino, accusato di aver assassinato il cognato Alessio Cini, aggredito con una spranga e poi dato alle fiamme l’8 gennaio scorso ad Agliana (Pistoia). In aula anche i parenti della vittima: la figlia quindicenne, la moglie e il fratello, che accompagnati dai loro avvocati si sono costituiti parte civile.

Maiorino fu arrestato qualche giorno dopo l’omicidio, il 18 gennaio. Determinanti nelle indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dal pm Leonardo De Gaudio, sono state le riprese delle telecamere di videosorveglianza e le intercettazioni ambientali, dove Maiorino, solo in macchina, descriveva a se stesso, nel corso di soliloqui, dettagli dell’omicidio che per l’accusa soltanto l'assassino avrebbe potuto sapere.

Le intercettazioni ambientali e i dubbi sollevati dalla difesa

«Noi abbiamo l’interesse - ha detto l’avvocato Giachino, al termine della prima udienza - a far ripulire questi 'ambientali', che si sentono molto male e quindi saranno trascritti per le prossime udienze, al fine di capire se i verbi utilizzati sono effettivamente al singolare o al plurale, cioè se 'hanno ucciso' o 'ho ucciso', che è la questione pregnante di tutta la vicenda».

Le condizioni fisiche dell’imputato

L’avvocato Giachino ha anche ribadito un elemento: la ridotta funzionalità del braccio destro del suo assistito in seguito a un infortunio sul lavoro. «Maiorino - ha spiegato l’avvocato Giachino - nel 2004 ha avuto un grave infortunio sul lavoro, quindi gli è stata riconosciuta una invalidità del 20%, che limita proprio l’uso del braccio destro. La persona che ha commesso il reato è una persona destrimane, che ha tramortito la vittima con la spranga. Teniamo conto che la vittima è una persona alta un metro e 90 centimetri, quindi per colpirlo e determinare una lesione che lo tramortisce a terra ha dovuto esercitare una forza molto importante. Abbiamo chiesto perizia affinché venga valutata questa limitazione funzionale».

La corte, per ora, si è riservata. «Magari nell’evolversi dell’istruttoria sarà valutata questa circostanza», ha aggiunto l’avvocato Giachino. La prossima udienza è fissata per il 9 gennaio 2025.

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