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Sciopero generale del 29 novembre: Salvini firma la precettazione, Cgil pronta al ricorso. Ecco cosa c'è da sapere

La protesta, che prevede otto ore di stop nel settore dei trasporti, ha ricevuto il veto della Commissione di garanzia sugli scioperi, supportata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), che ha chiesto di ridurre la durata a quattro ore. Nonostante ciò, i sindacati hanno confermato la mobilitazione, con l’esclusione del settore ferroviario.

Lo sciopero generale di venerdì 29 novembre, proclamato da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio, continua a sollevare polemiche. La protesta, che prevede otto ore di stop nel settore dei trasporti, ha ricevuto il veto della Commissione di garanzia sugli scioperi, supportata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), che ha chiesto di ridurre la durata a quattro ore. Nonostante ciò, i sindacati hanno confermato la mobilitazione, con l’esclusione del settore ferroviario. Tuttavia, il ministro Matteo Salvini ha firmato la precettazione, obbligando a ridurre la protesta a quattro ore, una decisione che la Cgil ha già annunciato di voler impugnare.

La posizione di Cgil e Uil

Il segretario generale della CgilMaurizio Landini, ha ribadito la volontà di mantenere lo sciopero nella sua interezza: «Confermiamo lo sciopero di otto ore anche per il trasporto pubblico locale (Tpl) e il trasporto aereo. Abbiamo escluso il trasporto ferroviario perché domenica scorsa c'è stato un altro sciopero e vogliamo rispettare il periodo di tregua di dieci giorni».

Landini ha criticato la precettazione firmata dal ministro Salvini, definendola «un’ulteriore conferma dell’intenzione del governo di limitare il diritto di sciopero». Inoltre, ha sottolineato come il problema principale rimanga l’assenza di investimenti nei trasporti pubblici, il miglioramento dei mezzi e il rinnovo dei contratti per i lavoratori.

Anche la segretaria nazionale della CgilMaria Grazia Gabrielli, ha confermato che il sindacato valuterà il ricorso al Tar contro la precettazione. «Non escludiamo di approfondire tutte le vie necessarie alla tutela dello sciopero generale e dei lavoratori, a cui viene leso questo diritto fondamentale», ha dichiarato.

La replica del governo

Dal fronte governativo, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha difeso la decisione: «Non possiamo permettere che milioni di cittadini vengano penalizzati da scioperi prolungati. Il diritto alla mobilità è prioritario».

La precettazione obbliga i lavoratori a limitare la protesta a quattro ore, con l’obiettivo di ridurre i disagi per la popolazione. Salvini ha inoltre sottolineato che il governo rimane aperto al dialogo, ma non accetterà atteggiamenti che «compromettano il funzionamento dei servizi essenziali».

Il Codacons e il sostegno alla precettazione

A favore della precettazione si è espresso anche il Codacons, che ha criticato l’impatto degli scioperi sui cittadini. «Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma non può trasformarsi in una costante lesione del diritto alla mobilità», ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi. L’associazione ha proposto soluzioni alternative, come «scioperi delle biglietterie o dei controllori», per colpire le aziende senza interrompere i servizi.

Un confronto sempre più acceso

Con la firma della precettazione e l’annuncio del possibile ricorso al Tar, il confronto tra governo e sindacati si fa sempre più aspro. Mentre il governo punta a garantire la continuità dei servizi, i sindacati difendono il diritto di sciopero come strumento essenziale per portare avanti le proprie rivendicazioni. Venerdì sarà il banco di prova per valutare se il compromesso imposto sarà sufficiente a placare le tensioni.

I settori coinvolti

Lo sciopero del 29 novembre interesserà:

  • Trasporto pubblico locale (Tpl): stop per otto ore, con modalità diverse a livello locale.
  • Trasporto aereo: otto ore di stop.
  • Trasporto ferroviario: escluso dalla protesta per rispettare i vincoli temporali imposti dalla legge sugli scioperi.

Restano da definire i dettagli finali sull’articolazione territoriale dello sciopero, ma le preoccupazioni per i disagi tra i cittadini sono già alte.


Cosa aspettarsi il 29 novembre

Il 29 novembre sarà una giornata di passione per i pendolari e gli utenti del trasporto pubblico, ma anche un importante banco di prova per i rapporti tra il governo e i sindacati. La questione del diritto di sciopero torna al centro del dibattito politico, tra la necessità di garantire i servizi essenziali e la difesa delle rivendicazioni dei lavoratori.

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