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Il conduttore di Rai3 Federico Ruffo minacciato sull'inchiesta dei ristoranti abusivi. Tutto è partito da un imprenditore della ristorazione di Reggio Calabria?

Insulti e minacce rivolte a lui e alla moglie. "Che bella famiglia... peccato potrebbe essere rovinata... Ci vediamo molto presto, tanto ad Ostia siamo di casa... Salutami tua moglie".

Ad essere preso di mira è il conduttore di "Mi Manda RaiTre", Federico Ruffo accusato di essere come gli 'ndranghetisti e di essere in mano a massoni e lobbisti.

L'inchiesta sui ristoranti abusivi, culminata con i filmati che mostrano attività illecite nella ristorazione casalinga a Bari, ha sollevato un polverone che è andato ben oltre la sfera del dibattito pubblico, trasformandosi in una campagna denigratoria e in vere e proprie minacce personali.

Gli elementi del caso

Inchiesta giornalistica: L'inchiesta di Mi Manda RaiTre ha puntato i riflettori su un fenomeno diffuso ma spesso tollerato, come la ristorazione casalinga abusiva, e in particolare su un simbolo popolare come Nunzia Caputo, che rappresenta le tradizioni culinarie di Bari Vecchia.

Reazioni e polemiche: L'attenzione mediatica ha generato reazioni forti, tra cui scioperi, interrogazioni parlamentari e dibattiti accesi sui media. Tuttavia, l'esposizione ha anche alimentato un'ondata di odio nei confronti del conduttore e della sua redazione.

Minacce e intimidazioni: Le minacce rivolte a Ruffo e alla sua famiglia, sia pubbliche che private, sembrano provenire da un imprenditore calabrese di Reggio Calabria coinvolto nel settore della ristorazione casalinga, che ha orchestrato una campagna diffamatoria sui social media. Questo ha creato un clima di terrore, particolarmente per la moglie del conduttore.

Reazione di Ruffo e della Rai: Federico Ruffo ha scelto di non ignorare la vicenda, decidendo di denunciare le minacce ricevute. La Rai, dal canto suo, si è attivata per costituirsi parte civile in un eventuale processo, a sostegno del conduttore e del diritto di fare informazione.

 

 

 

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