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Si vantò sui social dello stupro di gruppo a Palermo: resta in carcere l'ex minorenne

Ha avuto una chance, l’ha giocata in maniera pessima e dunque rimane in cella l’ex minorenne dello stupro di gruppo del Foro Italico, a Palermo, risalente al 7 luglio dell’anno scorso: la Corte d’appello di Palermo, sezione per i minori, respinge l’istanza di scarcerazione presentata dal legale del giovane, che compì i diciotto anni pochi giorni dopo l’aggressione a una ragazza all’epoca diciannovenne. Nella motivazione, il collegio evidenzia proprio che nelle fasi iniziali dell’inchiesta il ragazzo era stato fatto uscire dal carcere e affidato a una comunità, ma da lì iniziò a vantarsi via social della vicenda che lo vedeva coinvolto. Per questo l’ex minorenne non merita la scarcerazione.

Sul fronte del processo, peraltro, è lui - sebbene giudicato con criteri e pene meno gravi, in quanto da applicare a minori - ad avere preso la pena più alta, otto anni e otto mesi contro i sette toccati, come pena massima, a quattro dei sei maggiorenni, giudicati con il rito ordinario: in sostanza, secondo quanto emerso in primo e secondo grado, proprio il diciassettenne sarebbe stato il più duro e accanito contro la ragazza, da lui picchiata durante lo stupro, per indurla a non opporre resistenza. Nell’ordinanza di rigetto della scarcerazione i giudici scrivono che «il giovane imputato, dopo un rapido passaggio carcerario, era stato gratificato della meno blanda misura del collocamento in comunità», ma «non aveva dato buona prova di maturazione psicologica, utilizzando il proprio smartphone per intavolare una cospicua messaggistica, con amici all’esterno, autocelebrativa della propria condotta di reato, senza alcun segno di pentimento o rivalutazione positiva dei fatti». Da lì il nuovo arresto e ora la permanenza in cella.

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