Gli investigatori della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia, stanno eseguendo 25 misure cautelari e il sequestro preventivo per oltre 1,8 milioni di euro nonché numerose perquisizioni nelle province di Brescia, Reggio Calabria, Milano, Como, Lecco, Varese, Verona, Viterbo e Treviso, in relazione ad un’associazione mafiosa di matrice 'ndranghetista operativa in territorio bresciano dedita alla commissione di estorsioni, traffico di armi e droga, ricettazioni, usura, reati tributari e riciclaggio. Gli investigatori hanno altresì contestato il reato di scambio elettorale politico mafioso.
In carcere
Andrea Costante;
Pietro Di Bella;
Vincenzo Iaria;
Domenico Larocca;
Losi Marraffini;
Michele Oppedisano;
Claudio Ruggeri;
Antonio Domenico Scarcella;
Francesco Scarcella;
Francesco Tripodi;
Stefano Terzo Tripodi;
Michelangelo Zangari;
Michele Zangari;
Hanwei Zhao.
Ai domiciliari
Giovanni Francesco Acri;
Alessandro Castelnuovo;
Daniele Castelnuovo;
Roberto Castelnuovo;
Roberto Di Leo;
Anna Donelli;
Mauro Galeazzi;
Spartak Hasanpapaj;
Oreste Iannone;
Claudio Marconi;
Eugenio Serafini.
Gli indagati avrebbero agevolato la cosca calabrese Tripodi, «allo scopo di ottenere vantaggi economici illeciti e di consolidare sia l’operatività del sodalizio che la reputazione criminale del gruppo».
Voti in cambio di appalti: la politica in affari col clan
Secondo quanto emerso dalle indagini della procura antimafia, Stefano Terzo Tripodi si sarebbe rivolto a Mauro Galeazzi - militante della Lega, indagato per voto di scambio aggravato dall’agevolazione mafiosa e attualmente ai domiciliari - proponendogli, in qualità di candidato sindaco del Comune di Castel Mella, di garantirgli voti in cambio dell’assegnazione di appalti pubblici durante le elezioni comunali di Castel Mella nell’ottobre 2021.
Il ruolo del consigliere Giovanni Acri, il medico dei Tripodi
Ci sono anche politici locali, dunque, tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Dda di Brescia. Giovanni Acri, ex consigliere comunale in quota FdI, è accusato di concorso in associazione di stampo mafioso perchè almeno a partire dal 2018 in qualità di medico, in particolare avrebbe prestato «soccorso e cure mediche» a uomini appartenenti o vicini al clan di 'ndrangheta dei Tripodi. In particolare, avrebbe medicato un uomo rimasto ferito durante una rapina ai danni di un furgone portavalori commessa in concorso con Francesco Tripodi, all’epoca latitante.
Contestualmente, militari dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Brescia stanno eseguendo un’ulteriore ordinanza cautelare emessa nell’ambito del medesimo procedimento penale, anche nei confronti di promotori e partecipi della associazione 'ndranghetista per reati della medesima specie, aggravati dal metodo mafioso.
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