
Le vie di Torino sono state teatro di violenti scontri tra studenti e forze dell’ordine durante un corteo pro-Palestina. I manifestanti, diverse centinaia, si sono avvicinati all’ingresso posteriore del Politecnico, lanciando sassi e uova contro il reparto mobile della polizia. Gli agenti hanno reagito con scudi e manganelli per ripristinare l’ordine. Un manifestante, un quattordicenne, è stato temporaneamente bloccato e identificato sul posto.
Secondo le forze dell’ordine, i dimostranti hanno tentato di sospingere gli agenti contro il muro, forzando il cordone di sicurezza. Dopo la reazione della polizia, i manifestanti si sono radunati nuovamente, chiedendo il rilascio del giovane bloccato.
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha condannato fermamente i disordini: «Quanto accaduto per le vie della città non ha nulla a che vedere con il diritto a manifestare pacificamente e democraticamente le proprie idee. Imbrattamenti, danneggiamenti e violenza non sono mai giustificabili». Il primo cittadino ha espresso piena solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte negli scontri.
Durante il corteo, un giovane portavoce ha criticato duramente l’operato delle forze di polizia, definendole «i veri violenti» e accusandole di aver agito con eccessiva forza contro il quattordicenne. Tuttavia, l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha replicato condannando gli episodi di lancio di sassi, aggressioni fisiche e danneggiamenti a strutture pubbliche, come il cancello della sede Rai, avvenuti nel corso della manifestazione.
Enzo Letizia, segretario dell’associazione, ha dichiarato: «Questi comportamenti sono inaccettabili e minano i principi di convivenza civile. Chiediamo una riflessione seria sull’escalation di episodi simili e sulle conseguenze legali che derivano da tali atti di violenza gratuita».
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