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Open Arms: "Il fatto non sussiste". Matteo Salvini assolto dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Il ministro: "Ha vinto l'Italia. Sono felice, difendere la patria non è reato"

Salvini era stato accusato di aver negato illegittimamente lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, a 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms

"Il fatto non sussiste". Il tribunale di Palermo ha assolto il leader della Lega Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo per la vicenda della nave della ong spagnola Open Arms. Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, ad agosto del 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell'Interno, avrebbe impedito illegittimamente all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 migranti soccorsi in mare.

Salvini: "Sono felice, difendere la patria non è reato"

"Sono felice: dopo tre anni ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia, Difendere la Patria non è un reato ma un diritto. Andrò avanti ancora più determinato di prima". Così Matteo Salvini dopo la sentenza del processo Open Arms.

Il racconto della giornata

L'accusa era rappresentata in aula dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella e dai pm Gery Ferrara e Giorgia Righi che, lo scorso 14 settembre, al termine della requisitoria, hanno chiesto la condanna di Salvini a 6 anni di reclusione. Al processo sono costituti parte civile alcuni dei profughi trattenuti a bordo della nave catalana e tra gli altri Legambiente, Arci, l'associazione AccoglieRete, Giuristi Democratici, il Ciss, Mediterranea Saving Humans, Cittadinanza Attiva, Oscar Camps, direttore della ong Open Arms, il comandante della nave a cui fu impedito l'attracco, Reig Creus, e il capo missione Anna Isabel Montes, il Comune di Barcellona, l'associazione Emergency e Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione). I legali delle parti civili hanno chiesto complessivamente la condanna dell'imputato al pagamento di un milione di euro a titolo di risarcimento del danno. Il dibattimento è cominciato il 15 settembre del 2021. Sono state celebrate 24 udienze e sentiti 45 testimoni. Il leader leghista è difeso dall'avvocato Giulia Bongiorno che ha chiesto l'assoluzione del suo assistito "perché il fatto non sussiste". Piantedosi, 'sentenza Open Arms non influirà sul governo'
La sentenza sul caso Open Arms non influirà "in alcun modo sul governo". Se ne dice convinto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi all'uscita dal Comune di Caivano (Napoli) dove ha preso parte a una riunione del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. "Nella maniera più assoluta - ha ribadito il ministro ai cronisti - non so quale sarà ma non influirà sul governo".

Salvini: "Entro in aula orgoglioso, oggi è una bella giornata"

"Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte - ha detto Salvini prima di entrare nell'aula bunker del carcere Pagliarelli -, ho contrastato l'immigrazione di massa. Qualunque sia la sentenza per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di avere difeso il mio Paese. Rifarei e rifarò tutto quello che ho fatto e sono felice delle dimostrazioni di affetto che tantissimi italiani mi stanno portando. Entro in aula orgoglioso del mio lavoro. Non mollerò assolutamente".
C'è anche il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, a Palermo. "Sono qui perché sono amico di Matteo Salvini per dargli la mia vicinanza e la mia solidarietà in questo momento", ha detto all'ANSA. A Palermo anche Claudio Durigon, vice segretario della Lega, e il parlamentare leghista Alessandro Morelli. Al via il processo con le repliche. Pm Sabella: 'I migranti avevano il diritto di scendere'. Difesa: 'Pm attenti a dettagli non al senso generale'

L'accusa

"I migranti soccorsi dalla Open Arms non avevano diritto di scendere perché malati, ma perché uomini liberi. Infatti a Salvini si contesta il reato di sequestro di persona, non di lesioni. Il problema è la libertà non la salute", ha detto nel corso di brevi repliche la procuratrice aggiunta Marzia Sabella, pubblica accusa al processo.
"Se una nave da crociera ben può costituire un comodo e pur divertente Pos temporaneo - ha aggiunto - i crocieristi a bordo che si trovano a non poter sbarcare in assenza di valide ragioni sono indubbiamente vittime di sequestro di persona".

"Lo sbarco dei minori competeva al ministro dell'Interno, non alla Prefettura come sostiene la difesa. E i minori avevano diritto a sbarcare secondo la normativa Sar", ha proseguito la pm.
"E' scorretto inoltre, come fa la difesa, attribuire la giurisdizione alla Spagna, Stato di bandiera della Open Arms - ha continuato il magistrato -. La legge prevede, infatti, che la giurisdizione è del Paese nelle cui acque si trova l'imbarcazione: in questo caso l'Italia". Sabella ha smentito che ragioni di sicurezza nazionale giustificassero il no allo sbarco.

La difesa

"La Procura illumina singoli dettagli oscurando il senso generale. Il pm ha omesso di replicare a fatti gravissimi da me evidenziati durante l'arringa", ha detto, replicando all'intervento della Procura, l'avvocata Giulia Bongiorno che difende il leader della Lega Matteo Salvini. Per Bongiorno, inoltre, il pm dimentica che l'accordo di redistribuzione di cui parlò l'ex premier Conte, citato dalla Procura nelle repliche, non era perfezionato, "mancando l'esatto numero dei migranti di cui gli Stati si sarebbero dovuti assumere la responsabilità". Ai migranti, infine, secondo la difesa di Salvini, furono assicurati cibo e riparo durante tutta la loro permanenza sulla Open Arms.

Elon Musk sibillino

«Speriamo». Così Elon Musk ha commentato un tweet in cui si parlava dell’assoluzione di Matteo Salvini e si ipotizzava un suo ritorno al Viminale come ministro degli Interni.

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Camps: "Spiace per persone private della libertà"

«Il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà. Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la Procura della Repubblica. Con questo processo, che è unico nella storia italiana ed europea, abbiamo voluto restituire dignità alle 147 persone trattenute a bordo e private della loro libertà per 20 giorni». Così Oscar Camps, fondatore della Ong Open arms dopo la sentenza di assoluzione di Matteo Salvini a Palermo. «Abbiamo richiesto il rispetto del nostro lavoro umanitario - ha aggiunto Camps - troppo spesso denigrato e accusato di essere colluso con azioni criminali, lavoro che ci è stato impedito di svolgere in quelle settimane, mentre eravamo di fronte alla costa di Lampedusa senza la possibilità di raggiungere un porto sicuro. In questi tre anni di processo abbiamo sempre detto di aver subito un danno legato all’impossibilità di proseguire la nostra missione. Salvare vite è quello che Open Arms fa da 10 anni, lo abbiamo fatto fino a oggi, lo faremo anche domani. Il nostro lavoro non si ferma».

Bonelli: "Sentenze si rispettano, giudizio non cambia"

«Le sentenze si rispettano e questa dimostra che i giudici agiscono nella loro autonomia. La destra non potrà dire che sono "zecche rosse", affermazione purtroppo usata molte volte. Rimane inalterato il nostro giudizio politico: Salvini non ha difeso i confini dell’Italia, ha tenuto per settimane in mezzo al mare 147 naufraghi tra cui donne e bambini per meri calcoli elettorali». Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.

Meloni: "Accuse a Salvini infondate, assoluzione lo dimostra"

«Grande soddisfazione per l'assoluzione del vice Presidente e ministro Matteo Salvini nel processo Open Arms. Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli». Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Bongiorno, "E' stata un'assoluzione piena"

«E' stata un’assoluzione piena, e tra le formule assolutorie è stata scelta quella più piena, secondo che non sussiste alcun reato. Non è una sentenza contro i migranti, ma contro chi sfrutta i migranti». Lo ha detto Giulia Bongiorno, avvocato di Matteo Salvini.

Salvini, "Sono felice, difendere la Patria non è reato"

Sono felice: dopo tre anni ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia, Difendere la Patria non è un reato ma un diritto. Andrò avanti ancora più determinato di prima». Così Matteo Salvini dopo la sentenza del processo Open Arms.

Orban, "bravo Salvini, la giustizia ha prevalso"

«La giustizia ha prevalso, bravo Matteo Salvini, un’altra vittoria per i Patrioti per l’Europa». Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orban commentando a caldo l’assoluzione per il leader della Lega

Salvini abbraccia fidanzata in lacrime, Bongiorno commossa

Stringe i pugni nel segno di vittoria, abbraccia chi gli capita. Matteo Salvini si guarda intorno, cerca Francesca Verdini. Lei è in lacrime, lo raggiunge: e si lasciano andare in un lungo abbraccio. L'avvocato Giulia Bongiorno è commossa. «Siete stati tutti bravi», dice Salvini.

Arrivati in aula bunker dirigenti Lega Sicilia

Sono arrivati nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, dove è attesa la sentenza del processo Open Arms a carico di Matteo Salvini, i deputati della Lega all’Assemblea regionale Siciliana. Con loro anche l’assessore Mimmo Turano, nella squadra di governo di Renato Schifani. Ci sono Vincenzo Figuccia, Luca Sammartino, Salvo Geraci, Pippo Laccoto.

Lagalla: "In bocca al lupo a Salvini"

«A Matteo Salvini diciamo in bocca al lupo, perché credo che sia giusto riconoscere alle istituzioni, quando si muovono come tali, quel profilo di discrezionalità che motiva scelte responsabili». Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, parlando dell’attesa dell’esito dell’ultima udienza sul caso Open Arms, dove è imputato il vicepremieri, a margine di un evento, organizzato da Gianfranco Micciché, per gli auguri di Natale, insieme a Raffaele Lombardo e Renato Schifani.

Schifani: "Ho fiducia in giustizia, vicino a Salvini"

«Attendiamo in maniera abbastanza vicina, a Matteo Salvini, l’esito della sentenza. Oggi gli ho mandato un messaggio, lui ha risposto. Il mio legame a lui, oltre che politico, è fortemente umano, perché lui è una persona splendida, estremamente garbata e sensibile. Io ho conosciuto un Salvini diverso rispetto a quello che può apparire». Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, parlando a margine di un evento, organizzato da Gianfranco Micciché all’Hotel NH di Palermo, per gli auguri di Natale, insieme a Roberto Lagalla e Raffaele Lombardo. Evento al quale Schifani è stato invitato a partecipare. "Abbiamo fiducia nella giustizia - prosegue - e quindi, in questo momento, aggiungere altre parole sarebbe scorretto. Io mi fido della giustizia. Ho preso atto, con piacere, che Salvini ha assunto una posizione correttissima, non è mai mancato alle udienze, non ha mai polemizzato, sta dando un esempio», conclude Schifani.

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