«Si chiude un cerchio». Lo dice l'avvocata e senatrice Giulia Bongiorno, in un’intervista al Corriere della Sera, parlando dell’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms.
Quale cerchio? «Quello aperto con le chat di Palamara in cui un collega gli scriveva 'Non vedo dove Salvini sbagli' e lui rispondeva 'hai ragione ma ora bisogna attaccarlo' - risponde - Frase che mi fa tremare».
Per Bongiorno, «non è una sentenza contro i migranti. La linea di Salvini è quella del rigore e del rispetto delle regole. Sotto il suo ministero si erano ridotti sbarchi e morti in mare" sottolinea.
Quanto alle Ong che lamentano che è uno stop ai salvataggi dice: "Ma no, la sentenza si riferirà a questo caso. Non vedo perché creare allarmismi. Aspettiamo la motivazione. Ma, a prescindere da questo caso, salvare è un dovere fare accordi con scafisti reato».
E su Salvini dice: «Non ha mai perso la calma. L’unica preoccupazione era preparare a una eventuale condanna le persone più care, soprattutto la figlia più piccola».
Le parole della premier
Sulla sentenza Open Arms «mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica» ma «oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno» delle Infrastrutture e dei Trasporti. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sulla possibilità che il vicepremier leghista possa tornare al Viminale, al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese.
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