Ha suscitato un’ondata di emozione sui social il suicidio di due coniugi di Orbassano, nel Torinese, che pochi giorni prima avevano raccontato il dramma della loro unica figlia, impiccatasi nel 2022 perchè non riusciva a sostenere il peso delle violenze sessuali subite da un parente nel frattempo deceduto quando aveva cinque o sei anni.
Il caso era stato raccontato proprio dalla coppia a un giornale locale, 'L'Eco di Chisonè e l’articolo era uscito il 4 dicembre. Delle violenze sulla bambina, stando a quanto è trapelato, non si era accorto nessuno, nè in famiglia, nè a scuola. Il 9 dicembre i genitori - lui un medico condotto di 64 anni, lei una farmacista di 59 - erano stati trovati privi di conoscenza nella loro auto, in garage con il motore acceso. Ricoverati in condizioni disperate nel reparto di rianimazione all’ospedale San Luigi, il 18 dicembre è morta la mamma e il 23 dicembre il papà.
Nel racconto al giornale, i due coniugi avevano detto di sentirsi «soltanto ombre» dopo la morte della figlia: «Suicidio non è la parola corretta. Chi pone fine alla sua vita a causa di una violenza è vittima di un omicidio psichico e il suo aguzzino è un assassino». Era stata proprio la ragazza a raccontare ai genitori che l’origine dei suoi attacchi d’ansia, di cui soffriva ormai da cinque anni, erano stati gli abusi e i soprusi sessuali subiti da un parente, morto da tempo.
Sui social la sindaca di Orbassano, Cinzia Bosso, ha pubblicato una foto con tre candele accese: «Possiate ora riposare in pace tutti e tre insieme, a noi resterà per sempre il vostro ricordo», ha scritto. «Vogliamo credere che ora siate tutti e tre insieme, esattamente come desideravate», ha scritto in un messaggio l’Associazione genitori adulti e fanciulli handicappati con cui il medico aveva collaborato.
Caricamento commenti
Commenta la notizia