Nessuno è intervenuto per fermare gli aggressori, e qualcuno si è addirittura scattato un selfie mentre i colpevoli urlavano "sporco italiano" al 18enne sanguinante sul pavimento. L’episodio è avvenuto sabato scorso all’esterno del Forum di Bressanone, durante il «Maturaball», la tradizionale festa dei maturandi per finanziare la gita scolastica di fine anno.
Il video dell’aggressione è finito sui social network, scatenando indignazione e polemiche. Il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, ha annunciato l’intenzione di sottoporre il caso «all’attenzione del ministro dell’Interno, Piantedosi».
Il racconto del padre
Le immagini dell’aggressione sono arrivate anche al padre del ragazzo. «Lo tenevano a terra e gli altri gli tiravano i cazzotti e i calci in faccia come una palla da calcio - ha raccontato alla TgR locale -. Nessuno di quelli che era lì affianco è intervenuto per aiutarlo, erano fermi a farsi i selfie. Chi ha sbagliato ora deve pagare».
Secondo il genitore, gli aggressori sarebbero stati alcuni coetanei di lingua tedesca provenienti da un paese vicino Bressanone. Il figlio sarebbe intervenuto per difendere un amico minorenne in difficoltà, scatenando la violenza che gli ha provocato un trauma cranico, la frattura dell’orbita e del setto nasale.
Reazioni politiche
«L'episodio del selvaggio pestaggio a Bressanone da parte di studenti di una scuola in lingua tedesca di un ragazzo accusato di essere "italiano" non può lasciare indifferenti - ha dichiarato il deputato Urzì -. Richiama la necessità di tutte le forze politiche a dichiarare il proprio sdegno e la propria condanna, senza se e senza ma».
Urzì ha aggiunto che il fatto richiama profonde ferite nei rapporti etnici e linguistici in Alto Adige:
«Lascia allibiti come nel 2025 si manifestino ancora episodi che richiamano le profonde ferite nei rapporti di natura etnica e linguistica contro gli italiani, in Alto Adige».
Una valenza simbolica grave
Il padre del ragazzo ha sottolineato che il figlio vive una sua identità perfettamente trasversale rispetto ai gruppi linguistici del territorio. Urzì ha commentato che l’aggressione, accompagnata da un insulto antitaliano, assume una valenza simbolica ancora più grave.
L’episodio è stato definito come «espressione di un atavico approccio culturale che si pensava estirpato».
2 Commenti
Marini
16/01/2025 06:27
Il sud Tirolo ha diritto all'autodeterminazione.
Peppe
16/01/2025 15:29
Che ci fa questa gentaglia in Italia, sono tedeschi nipoti e pronipoti del famigerato impero di I, fuori da noi.