
Un gesto di crudeltà che non ha spiegazione e rimarrà, quasi certamente, impunito. Non sarà facile, infatti, risalire al responsabile che teneva Cosmo, un cane di due anni, legato con una grossa catena di ferro, incastrata al collo e stretta fino al punto di lacerargli la pelle. Il povero Cosmo, così e stato chiamato dagli operatori e volontari del canile Millemusi (sede della Lega nazionale per la difesa del cane sezione di Messina), dove è stato accolto con grande affetto e commozione, faceva pena quando è stato soccorso nel villaggio di Salice. Quella catena attaccata, anzi “conficcata” alla gola, lo stava quasi strozzando, impedendogli di muoversi liberamente e addirittura facendolo abbaiare con difficoltà. Se i soccorritori non fossero intervenuti in tempo, quel groviglio di ferro avrebbe rischiato di recidere il collo con conseguenze estreme. «I segni della catena - spiegano dal canile Millemusi di Portella Castanea - portata dal povero animale purtroppo sono evidenti e inconfondibili. Quando è arrivato da noi gli era stata tolta da qualcuno ma le ferite sono inequivocabili. Non sappiamo chi lo abbia ridotto in queste condizioni. Sicuramente è stato sfortunato fidandosi delle persone sbagliate come spesso accade per i cani che vengono abbandonati».
Una vistosa ferita si nota nella zona alta del collo che è in parte spellato e necessita di medicazioni e cure. L’arrivo di Cosmo al canile ha suscitato tanta commozione. Necessitava subito di aiuto, coccole e cibo. L’animale non ha il microchip e finora nessuno si è fatto avanti per reclamarlo. Le sue condizioni sono migliorate e sta lentamente riprendendosi dai maltrattamenti subiti. «Si tratta di un cane molto buono - dicono gli operatori del Millemusi - che ha sofferto tanto e merita di trovare una famiglia che sia giusta per lui affinché possa finalmente vivere felice. Certamente non sarà facile ma siamo pronti ad affidarlo in tutta Italia con la speranza che la sua storia di sofferenza, possa finalmente avere un lieto fine».

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