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Il fratello di Elon Musk a Palazzo Chigi: ha incontrato il ministro alla Cultura Alessandro Giuli

Kimbal Musk ha fatto il suo ingresso nella sede del governo assieme ad Andrea Stroppa, il referente italiano di Elon Musk e Veronica Berti, moglie del tenore Andrea Bocelli

Kimbal Musk, il fratello minore di Elon, è stato a Palazzo Chigi. Con in testa un cappello da cowboy, che indossa di consueto, Kimbal Musk ha fatto il suo ingresso nella sede del governo assieme ad Andrea Stroppa, il referente italiano di Elon Musk. «Lo abbiamo accompagnato in un giro in diversi ministeri per capire come funziona, abbiamo un progetto», ha spiegato Veronica Berti, moglie del tenore Andrea Bocelli, che era nel gruppo di persone con cui l’imprenditore americano è giunto in Piazza Colonna.

«Solo cose belle». Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha risposto ai giornalisti che gli domandavano di cosa avesse parlato con Kimbal Musk, il fratello minore di Elon, a Palazzo Chigi. Lasciando la sede del governo dopo circa tre quarti d’ora da quando era entrato, Giuli non si è sbottonato. «È troppo presto per anticipare, però si parla di cose belle. Che riguardano l’Italia? Anche - ha risposto -, di più non posso dire sennò si va troppo avanti. In quali settori? Se ci sono io in genere si parla di cultura, tutti i rami della cultura».

M5S, Giuli faccia chiarezza subito su incontro con Kimbal Musk

«Alessandro Giuli, in qualità di Ministro della Cultura, ha il dovere di rispondere e non di fare battutine criptiche. L’incontro con Kimbal Musk, fratello di Elon Musk, e Andrea Stroppa, referente italiano del proprietario di X, si è svolto a Palazzo Chigi, una sede istituzionale, non a casa sua. Proprio per questo motivo, ha l’obbligo di spiegare pubblicamente cosa si sono detti, quali temi sono stati affrontati e quali eventuali accordi o progetti sono stati discussi. Quando si utilizzano spazi istituzionali, non esiste spazio per il riserbo: i cittadini hanno il diritto di sapere. La trasparenza non è una concessione, ma un dovere che accompagna il suo ruolo. Invitiamo a chiarire immediatamente, senza giri di parole. Altrimenti glielo chiederemo ufficialmente in Parlamento. Mentre lui si diletta in battutine operazioni simpatia, il mondo del cinema è in ginocchio, col 90 per cento delle piccole imprese ferme, che i dipendenti che lavorano a contratto per il suo ministero attendono di sapere che fine faranno». Così gli esponenti M5S in commissione cultura.

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