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Turismo in Sicilia, nasce l’Agenzia regionale. L’opposizione: un nuovo carrozzone

Nascerà l’Agenzia regionale per il turismo, verranno introdotti compensi per i membri dei consigli di amministrazione degli enti del mondo dello spettacolo, verrà aumentato lo stipendio dei sovrintendenti dei teatri. Sono le prime misure di un disegno di legge omnibus che ha preso forma ieri all’Ars sotto la spinta soprattutto di Fratelli d’Italia.
In realtà il testo è una sorta di spin off di un altro disegno di legge da tempo in gestazione in commissione Affari Istituzionali. In quest’ultima ieri è stato dato il voto finale al provvedimento che contiene, tra l’altro, la norma per dare un sostegno o un posto di lavoro alla Regione ai familiari delle vittime di femminicidio e a loro stesse nel caso in cui siano sopravvissute.
Questo testo, atteso da un anno, sarebbe ora pronto per il voto finale dell’aula, come ha precisato il presidente della commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate. Ma deve attendere che anche gli spin off vengano votati nelle altre commissioni. E il passaggio più delicato in quest’ottica è proprio l’altro testo, quello sul turismo e lo spettacolo, maturato nella commissione Cultura, guidata dal meloniano Fabrizio Ferrara.

L’Agenzia per il turismo

L’articolo di maggiore peso in questo testo prevede la nascita dell’Agenzia regionale per il turismo: «Diventerà il braccio operativo e più agile dell’assessorato. È una struttura con un direttore e vari dipendenti che è presente anche in altre Regioni» ha spiegato ieri Ferrara. In realtà perfino gli alleati dei partiti centristi hanno storto il naso di fronte a un nuovo ente che prevede la possibilità di nominare un direttore generale che resterebbe in carica 5 anni.

Teatri, aumentano i compensi

Nello stesso testo Fratelli d’Italia prevede di intervenire per cambiare alcune norme che limitano i margini di azioni in teatri e altri enti. Viene abrogato l’obbligo di partecipare a titolo gratuito ai consigli di amministrazione: «Ma chi lavorerebbe gratis, e perché?» si è chiesto ieri Ferrara difendendo la norma. Che viaggia insieme a un secondo articolo nel quale si prevede di poter fissare per decreto il compenso dei sovrintendenti dei teatri: il minimo sarà 50 mila euro all’anno, il massimo 100 mila. «Oggi c’è chi guadagna di meno ma anche chi prende di più di questo tetto» ha aggiunto Ferrara.

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